LEZIONI DI STORIA AL DUCALE
Quei liguri con la valigia
L'emigrazione al centro dell'affollato appuntamento
della Feg
di Vincenzo Matteucci*
Nella seconda lezione di Storia della «Genova italiana»,
il professor Ferdinando Fasce ha parlato della «grande emigrazione» che,
utilizzando il porto di Genova, ha preso il via in tutta l'Italia, dopo la
sua «unità». Il 1875 è un anno cruciale per il porto genovese. La generosa
donazione del Duca di Galliera, il marchese Raffaele Luigi De Ferrari (che
fece la sua fortuna economica a Parigi), nipote dell'omonimo doge della
Repubblica di Genova, Raffaele Agostino De Ferrari, permette la realizzazione
di un ampio progetto di ammodernamento del porto che riesce così a far fronte
alla crescita dei traffici, legati soprattutto proprio all'emigrazione.
Interessante è lo studio delle motivazioni che hanno spinto i Liguri ad
iniziare una forte emigrazione, prima delle altre regioni italiane. Ha
scritto Fasce: «la specifica migrazione ligure, che vanta le peculiarità
di una particolare precocità, essendo iniziata con il primo Ottocento... Le
guerre napoleoniche, il tentativo di fuggire alla leva, lo stesso passaggio
del territorio ligure sotto il regno di Sardegna generano nei Liguri una
precoce vocazion emigratoria». Aveva già scritto Giovanni Rebora il 26 luglio
2000: «...Nessuno aveva mai prestato servizio militare per conto della
Repubblica (diGenova), ma quando si presentarono le occasioni fu la stessa
popolazione a provvedere alla cacciata degli uomini in divisa che depredavano
la loro terra (vedere Santuario della Vittoria, ai Giovi e ricordare Balilla).
Dopo l'arrivo dei Savoia i figli dovevano andare a servire il Re, i muli
potevano essere sequestrati per farli inutilmente morire in guerra o di
denutrizione nelle scuderie dei «quartieri»: senza i figli la terra non si
lavora, senza animali si diventa poveri... Nei primi anni dell'annessione
(1814), alcune persone che avevano parteggiato per i francesi ed alcuni
repubblicani troppo esposti presero la via delle Americhe. Dopo il 1849
(rivolta e massacro di Genova) molti tra i rivoltosi sopravvissuti se ne
andarono in America e costruirono parte di San Francisco, il mercato, la
Bank of America e diedero il massimo contributo alla costituzione del partito
repubblicano. Erano artigiani, intellettuali, commercianti,ortolani, pescatori
e maestri d'ascia; non erano poveri allo sbaraglio, non si sentivano
italiani...». Interessanti sono anche i numeri di tale emigrazione: nel 1850
dal porto di Genova partirono 5mila Liguri. Fra il 1849 ed il 1854 circa
5mila persone all'anno abbandonarono la zona di Chiavari, un emigrante per
famiglia. All'inizio solo uomini. Poi le loro donne li raggiunsero e diedero
inizio a tante interessanti «storie» nate intorno a queste famiglie trapiantate
oltre oceano. Intorno al 1880 su cento italiani emigrati in America, più
della metà sono Liguri. Dal 1840 al 1915, emigrarono dell'Europa verso le
Americhe, circa 55 milioni di persone.
*Presidente Mil- Movimento indipendentista
Ligure
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