L'APPUNTAMENTO DELLA FONDAZIONE GARRONE
Le lezioni di storia di Genova chiuse
con le Colombiane del ’92
di Vincenzo Matteucci*
Numeroso pubblico all'ultima lezione di Storia di
«Genova italiana», promossa ed organizzata dalla Fondazione Garrone
con la collaborazione di Editore Laterza e Palazzo Ducale Fondazione
per la cultura. Introdotta e coordinata da Antonio Calabrò, direttore
della Fondazione Pirelli, ha visto gli interventi di Lorenzo Caselli,
Marco Doria, Giovanni Battista Pittaluga e Giorgio Rebuffa. Si è parlato
de «La riscoperta del mare, il futuro della città» e della svolta che
è stata impressa con le Colombiane del 1992. Sempre di più, quando si
«parla» di Genova, della sua Storia, delle sue potenzialità, ecc...
dobbiamo «comprenderci» anche tutta la Liguria di cui Genova ne è la
capitale. Lo era già nel Medioevo quando per «genovese» si intendeva
«ligure». La Repubblica era «di Genova», ma non dobbiamo dimenticare
che Noli era anche lei una «Repubblica», confederata con quella di
Genova. Oggi, il fatto che la «Costa» abbia lasciato Genova e sia andata
a Savona deve essere visto in maniera positiva perché ha dato la
possibilità a Savona di poter «darsi da fare» nelle crociere. Genova
con il gruppo «Msc» ha di nuovo un suo importante ruolo, anche nelle
crociere. La Spezia si sta ritagliando un ruolo in tale ambito, con
il risultato «positivo» che sono i tre Porti Liguri che «si danno da
fare»! Così deve essere per tutto il resto della politica, dell'economia,
della cultura, ecc...: competizione fra la varie città Liguri, per
poter «spingere» tutta la Liguria! Positiva è la proposta fatta giorni
fa dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, di fare
un «piano regolatore portuale integrato» per Genova, Savona e La Spezia.
La Liguria è un piccolo territorio con solamente 1.600.000 abitanti.
Dobbiamo essere «competitivi» ed eccellere nelle «qualità» dell'innovazione
tecnologica, dell'economia della conoscenza, degli scambi, dei traffici
marittimi, delle energie pulite alternative, puntando con decisione
alla qualità della vita, in un territorio che ha un forte respiro
internazionale mediterraneo ed europeo. Naturalmente, come è nella
nostra mentalità, con massima attenzione ai «conti»! Ha scritto Antonio
Calabrò: «Troppa politica scarsamente attenta al conto economico». I
nostri politici ne tengano conto. Naturalmente dobbiamo anche considerare
che i tre Porti Liguri mandano, ogni anno, a Roma, circa 6 miliardi di
euro di «tasse portuali». Abbiamo tre centrali elettriche che producono
il doppio dell'energia che serve alla Liguria, ed anche tutte queste
«palanche» vanno a Roma! E non se ne vuole tenere conto nel «federalismo
fiscale»! Dobbiamo quindi esigere e pretendere di riavere le «responsabilità
ed i poteri decisionali». Cosa tutto questo possa «significare», lo
lasciamo dedurre a chi ci legge!
*presidente M.I.L.
Movimento
Indipendentista Ligure
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