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il Giornale

Mercoledì 23 febbraio 2011

L'APPUNTAMENTO DELLA FONDAZIONE GARRONE

Le lezioni di storia di Genova chiuse con le Colombiane del ’92

di Vincenzo Matteucci*

Numeroso pubblico all'ultima lezione di Storia di «Genova italiana», promossa ed organizzata dalla Fondazione Garrone con la collaborazione di Editore Laterza e Palazzo Ducale Fondazione per la cultura. Introdotta e coordinata da Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli, ha visto gli interventi di Lorenzo Caselli, Marco Doria, Giovanni Battista Pittaluga e Giorgio Rebuffa. Si è parlato de «La riscoperta del mare, il futuro della città» e della svolta che è stata impressa con le Colombiane del 1992. Sempre di più, quando si «parla» di Genova, della sua Storia, delle sue potenzialità, ecc... dobbiamo «comprenderci» anche tutta la Liguria di cui Genova ne è la capitale. Lo era già nel Medioevo quando per «genovese» si intendeva «ligure». La Repubblica era «di Genova», ma non dobbiamo dimenticare che Noli era anche lei una «Repubblica», confederata con quella di Genova. Oggi, il fatto che la «Costa» abbia lasciato Genova e sia andata a Savona deve essere visto in maniera positiva perché ha dato la possibilità a Savona di poter «darsi da fare» nelle crociere. Genova con il gruppo «Msc» ha di nuovo un suo importante ruolo, anche nelle crociere. La Spezia si sta ritagliando un ruolo in tale ambito, con il risultato «positivo» che sono i tre Porti Liguri che «si danno da fare»! Così deve essere per tutto il resto della politica, dell'economia, della cultura, ecc...: competizione fra la varie città Liguri, per poter «spingere» tutta la Liguria! Positiva è la proposta fatta giorni fa dal presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo, di fare un «piano regolatore portuale integrato» per Genova, Savona e La Spezia. La Liguria è un piccolo territorio con solamente 1.600.000 abitanti. Dobbiamo essere «competitivi» ed eccellere nelle «qualità» dell'innovazione tecnologica, dell'economia della conoscenza, degli scambi, dei traffici marittimi, delle energie pulite alternative, puntando con decisione alla qualità della vita, in un territorio che ha un forte respiro internazionale mediterraneo ed europeo. Naturalmente, come è nella nostra mentalità, con massima attenzione ai «conti»! Ha scritto Antonio Calabrò: «Troppa politica scarsamente attenta al conto economico». I nostri politici ne tengano conto. Naturalmente dobbiamo anche considerare che i tre Porti Liguri mandano, ogni anno, a Roma, circa 6 miliardi di euro di «tasse portuali». Abbiamo tre centrali elettriche che producono il doppio dell'energia che serve alla Liguria, ed anche tutte queste «palanche» vanno a Roma! E non se ne vuole tenere conto nel «federalismo fiscale»! Dobbiamo quindi esigere e pretendere di riavere le «responsabilità ed i poteri decisionali». Cosa tutto questo possa «significare», lo lasciamo dedurre a chi ci legge!

*presidente M.I.L.
Movimento
Indipendentista Ligure

 

 
 

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