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Il Giornale

Mercoledì 26 aprile 2006


«Era meglio quando c’era la Repubblica»

Filippo Noceti

Chiedo mi venga consentito di replicare punto per punto alle missive del segretario di Alleanza monarchica sig. Forino e del sig. Mallucci. Il problema vero, caro signor Forino è che il termine «Ligure» è un, per così dire, ripescaggio napoleonico di un antico termine in disuso per lo più da almeno nove secoli e quello Genovese fu uno stato che uomini molto sagaci ed intraprendenti pianificarono e realizzarono sin dal X secolo, quando cioè con impareggiabile astuzia e prudenza indussero l'imperatore Berengario II a riconoscerne le consuetudines, in soldonil'indipendenza giuridica della comunità da quella imperiale.

1) Quindi come può ben vedere lo stato genovese fu un progetto studiato e realizzato con perizia e non una fortuita sequela di casi più e meno fortunati come accadde per il suo amato reame. La seconda cosa che dovrebbe balzare agli occhi è che quando la sua diletta dinastia si divideva fra l'alpeggio pastorale ed il taglieggio doganale, Torino come Genova si stringeva attorno al suo vescovo temendo l'invasione Sabauda come la Peste e Genova si dava una costituzione comunale pre-repubblicana. 2) La storica ostilità di alcune comunità (neppure tutte e neppure totalmente) sobillate dagli antenati savoiardi (come i biscotti che fanno bruciare lo stomaco) fu un fatto episodico ed oggi vivo solo in qualche nostalgico di quei periodi in cui le località della Riviera erano liberi comuni federati a Genova e non ad essa sottomessi (come fu l'Italia per i Savoia) e nei quali talvolta prevaleva un sentimento campanilistico del tutto legittimo. 3) Lei dice che i Savoia fecero grandi cose a Genova. Mi scusi ma lei, dopo che le regalano quello che fino a trent'anni prima era il più importante porto del Mediterraneo e la principale piazza finanziaria d'Europa cosa ci fa? Ci fa un orto? Certo che i Savoia cercarono di sfruttare al massimo il potenziale commerciale del porto di Genova ma con la testa dei montanari che sono sempre stati, tant'è vero che a grandi viali e ferrovie accostarono leggi piuttosto limitatrici del commercio. 4) Lo spirito mercantile dei genovesi non era certo rivolto all'espansione territoriale sul continente, non certo prima della infausta annessione che trasportava la capitale dal mare ai piedi delle Alpi, non era un problema per uno stato come quello genovese commerciare con paesi lontani come la Cina o le Fiandre o le Americhe, visto che era una pratica secolare, così come pare non sia mai stato un grosso problema per i suoi pupilli Savoia muover guerra, requisire coscritti, ammazzare i disertori e tradire gli alleati, oltre che il popolo o la terra d'origine. 5) Genova venne definita superba da Petrarca che nacque quando negli stati Sabaudi si discuteva di «Legge Salica» e Genova sconfiggeva Pisa e Venezia sui mari della Meloria e di Curzola e dominava l'impero d'oriente. Tanto per dare una rinfrescata alla sua memoria le ricordo che il Petrarca venne alla luce nel 1304, quando Genova batteva moneta propria da centosessantacinque anni ed in terra Sabauda ci si faceva guerra fra cugini, quando da un secolo qui si stipulavano contratti assicurativi e là si pensava a muover guerra alla Val d'Aosta senza peraltro pensare mai, fino agli anni cinquanta dell'ottocento ad ammodernare i propri domini. 6) Liberazione. Questo nome hanno dato le truppe Sabaude all'invasione di stati che erano lì da secoli, fortunatamente caro signor Forino la liberazione la vinsero i genovesi ed al suo re che parlava francese e veniva da una terra straniera non restò che tornare da dove se ne era venuto con buona pace di chi per «Liberazione» intendeva la sottomissione ad un sovrano.

Caro signor Mallucci la gente stava bene in Liguria prima dei Savoia, stava bene per lo più, certo c'erano anche i poveri, per questo i nobili, quelli che commerciavano con tutto il mondo e che provenivano da tutta la Repubblica potevano divenire governanti e potenti nella capitale, rispettavano i diritti dei lavoratori e con munifiche donazioni aiutavano opere di assistenza. Lo sapeva che fu un comandante savonese a raggiungere l'ineguagliato risultato di spingere la propria galea a mezzo miglio da piazza San Marco durante la guerra di Chioggia? Lei affiderebbe il comando di una nave ad un nemico così acerrimo?

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