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Mensile di cultura, informazione e tempo libero

novembre 2002


Il 12 novembre per alcuni è una data infausta: la scomparsa
della Repubblica di Genova

Il Congresso della discordia

UN ANNIVERSARIO CHE FA DISCUTERE ANCORA OGGI

di Giordano Rodda

"Gli stati che componevano la già Repubblica di Genova sono riuniti in perpetuo alli stati di S. M. il Re di Sardegna, per essere come questi posseduti da esso in tutta la sovranità, proprietà ed eredità...". Così inizia l'articolo 86 dell'Atto del Congresso di Vienna, pilastro della Restaurazione che sancì solennemente l'annessione della secolare repubblica marinara al regno sabaudo. Un documento vecchio di due secoli e che ormai è solo materia per gli studiosi, si potrebbe pensare: ma, a giudicare dalla quantità di siti web sull'argomento - sia di interesse semplicemente storico sia nati sull'onda del risentimento per la poco onorevole fine dello Stato ligure - l'impressione non potrebbe essere più sbagliata.

Secondo alcuni sono due le date che minarono in qualche modo le tradizioni e la vita dei liguri: il 6 giugno 1797 con la caduta della Repubblica di Genova e il 12 novembre 1814 quando il congresso di Vienna annesse la Liguria al Piemonte. L'annessione al Regno di Sardegna fu ed è considerata ancora oggi da molti un'inaccettabile violazione del diritto internazionale.

Alla categoria dei siti puramente storici appartengono pagine come quella della Regione, che all'ind: www.regione.liguria.it/conosc/l_visit/storia.htm offre un breve documento sulla storia ligure utile per comprendere meglio il quadro generale e le premesse che portarono all'annessione.

Per un resoconto più dettagliato del Congresso di Vienna, ottima la pagina curata dal prestigioso Liceo Berchet di Milano ( http://www.liceoberchet.it/netday98/premesse/restauratio.htm), che presenta un'accurata ricostruzione delle motivazioni e delle figure che furono protagoniste della grande opera di riassestamento del continente.

Alle pagine di tipo più dichiaratamente "politico", invece, appartiene in primis il sito ufficiale del Movimento Indipendentista Ligure (http://www.mil2002.org), che mira al riconoscimento della Repubblica Federale Ligure, visto che, dicono gli indipendentisti, "il Popolo Ligure non è mai stato chiamato ad esprimersi, con libere e democratiche votazioni, sull'annessione al regno sabaudo né al regno d'Italia". Una situazione, quella attuale, che non sarebbe quindi legittima, tanto che il MIL non ha esitato a rivolgersi pure al Segretario Generale dell'ONU, Kofi Annan. Fra i link del sito, particolarmente interessante quello che porta alla homepage personale di Franco Bampi, coordinatore del MIL nonché candidato sindaco nelle scorse elezioni amministrative, ricchissima di informazioni e di documenti ufficiali sulla questione (http://www.francobampi.it/liguria/vienna.htm).

Ma gli anni tumultuosi del Risorgimento hanno lasciato aperte anche altre questioni: all'indirizzo http://www.parlamento.it/dsulivo/domande/dom020718.htm si può trovare infatti il testo della recente interpellanza parlamentare del Senatore diessino Aleandro Longhi, che, in vista del sempre più vicino rientro dei Savoia in Italia, chiede che i reali sabaudi risarciscano i danni (calcolati nell'ammontare di ben due miliardi di euro) per il sacco di Genova voluto, o perlomeno tollerato, da Vittorio Emanuele II nel 1849.

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