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1) Sempre più emerge dai genovesi la
richiesta di nuovi spazi dove fruire e "fare"
cultura. Le risorse dei Comuni su questo tema sono
sempre scarse, quali idee hanno i candidati per
rilanciare la cultura ripartendo dalle strutture e
dagli spazi a disposizione in città?
Spesso, nelle amministrazioni, "fare" cultura
significa pagare dei compensi agli organizzatori.
Evidentemente questo fa crescere moltissimo il
costo dei singoli eventi. Io penso che, oltre
qualche evento di grande importanza e di grande
richiamo nazionale e internazionale (che per sua
natura è costoso), occorra riscoprire e rilanciare
la cultura e le tradizioni locali per farne un
punto di forza delle attività culturali. In questo
contesto, sono certa che sia possibile coinvolgere
moltissime associazioni culturali su programmi
mirati. In tal modo, finanziando le associazioni,
si realizza il duplice scopo di abbattere i costi
e di far vivere un tessuto associativo molto
importante per la città.
2) Soprattutto i giovani, ma anche le
categorie commerciali, chiedono grandi eventi
culturali, capaci anche di attrarre
turismo. Nel programma mio e del
M.I.L. il rilancio del turismo, specie quello di
qualità come è il turismo culturale, è uno dei
punti qualificanti. Grande sensibilità quindi alle
proposte che verranno in questa direzione. Poiché
eventi come quelli indicati nella domanda costano,
occorre ribadire che i soldi ci sono e sono
tantissimi (cito qui le tasse portuali: 4 ,5
miliardi di euro all'anno!) e sarà mio impegno
battermi per far sì che questa montagna di denaro
resti a Genova e in Liguria.
3) Genova ha una vasta rete di teatri e
musei, spesso in competizione. Non sarebbe meglio
concentrare risorse e programmi su alcune forti
strutture? La rete museale di Genova
è un patrimonio quasi unico nel panorama nazionale
ed è una eredità che hanno lasciato i nostri padri
alla città. Penso che, già ora, vi siano buone
opportunità per fruire dei musei e dei teatri in
modo appropriato. Ritengo che l'impegno vada speso
nello stimolare i cittadini ad essere maggiormente
attenti a queste grandi risorse della città.
4) Arti visive e architettura, settori
apparentemente in secondo piano. Quali
proposte? Io penso che la cultura
debba essere offerta e proposta in modo organico e
il più possibile completo. Per questo mi preme
segnalare che l'impegno mio e del M.I.L. sarà
quello di puntare su un settore ancor più di
secondo piano: la conoscenza della vera storia di
Genova e della Liguria che potrà avere un momento
centrale in un grande dibattito-convegno
internazionale sui diritti che ha la Liguria di
poter RI-tornare indipendente come lo è stata per
oltre settecento anni. |
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