M.I.L. -
Comunicato Stampa a cura di Franco Bampi e Vincenzo Matteucci
Il M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure ha inviato una RACCOMANDATA al Papa
chiedendo di ricevere UFFICIALMENTE una sua delegazione, prima di ricevere
ufficialmente gli attuali eredi dei Savoia.
Lettera aperta a Sua
Santità
Papa Giovanni Paolo II
LETTERA APERTA a
Sua Santità
Papa Giovanni Paolo II
00120 Città del Vaticano
Genova sabato 23 Novembre 2002
Continuiamo a leggere sulla stampa che i Signori Savoia avrebbero chiesto di essere da Lei ricevuti ufficialmente, una volta che saranno rientrati in Italia. Poiché è diritto di qualsiasi Cittadino di chiedere di essere ricevuto dal Lei, Santo Padre, Le chiediamo UFFICIALMENTE che, prima di ricevere i Signori Savoia, voglia ricevere UFFICIALMENTE una delegazione del nostro Movimento che, in circa 5 anni di ricerche, ha raccolto una corposa e notevole documentazione sul “caso GENOVA-Savoia”.
Siamo sicuri che Lei avrà avuto modo di conoscere la storia della Comunità Genovese e Ligure che, dal 1090 al 1815, con lo Stato indipendente della “Repubblica di Genova” , aveva saputo esprimere una grande CIVILTÀ basata su almeno DIECI Valori, già allora talmente PACIFICI che, se OGGI venissero “adottati” dagli attuali Stati, ci sarebbe la PACE MONDIALE:
1. Centralità ed importanza del LAVORO; 2. Vera SOLIDARIETÀ e TUTELA delle persone più deboli; 3. LOTTA a qualsiasi forma di razzismo o di ghettizzazione; 4. SEPARAZIONE fra Chiesa e Potere Civile; 5. TOLLERANZA religiosa ed ostracismo a qualsiasi fondamentalismo; 6. Forma istituzionale REPUBBLICANA; 7. ORDINAMENTO INTERNO Ligure già federalista, leggero e poco burocratico; 8. TUTELA ambientale e paesaggistica; 9. CONTROLLO “a posteriori”, sempre e comunque, dell’operato della classe dirigente; 10. ORGANIZZAZIONE POLITICA basata sul RIFIUTO della tirannia e della guerra di conquista dei territori e dei popoli. |
La Sig.ra Nelly Maes, Presidente del gruppo parlamentare europeo “Alleanza Libera Europa” ha scritto che è importante che una LIGURIA ritornata indipendente possa entrare nell’Unione Europea perché vi porterebbe “i valori di tolleranza, democrazia, cosmopolitismo ed autogoverno che erano propri della REPUBBLICA di GENOVA” e il Sen. Aleandro Longhi ha inoltrato il 18 /07/2002, una INTERPELLANZA a 4 Ministri del governo italiano sul “caso GENOVA-Savoia”.
I Savoia, per secoli, hanno SEMPRE tentato di conquistare anche militarmente il territorio Ligure, affinché i suoi abitanti, da LIBERI Cittadini della REPUBBLICA, diventassero SUDDITI della loro MONARCHIA. Durante uno di questi tentativi, nel 1625, gli abitanti della Valpolcevera hanno respinto le truppe sabaude, con l’intervento, dicono le cronache di allora, “dell’esercito celeste più volte presente anche nei racconti biblici”. Per ringraziare la Madonna, hanno eretto al Passo dei Giovi , nel Comune di Mignanego, il Santuario della Vittoria nel quale la statua della Madonna impugna la bandiera della Repubblica di Genova; infine nel 1637 il Senato della Repubblica di Genova, elesse la Madonna Regina della Repubblica, per non essere costretti ad avere una monarchia terrena, come volevano invece per la Liguria tutti i re d’Europa.
Forse però Lei non saprà che i CITTADINI della Comunità Genovese e Ligure che aveva saputo esprimere quei Dieci Valori, hanno dovuto subìre al Congresso di Vienna del 1814-15 la soppressione ARBITRARIA della loro indipendenza per essere annessi, come SUDDITI nel regno di Sardegna dei Savoia. Mentre le altre popolazioni della penisola italiana, compresa quella di Roma, che pure hanno subìto la soppressione della loro indipendenza, hanno potuto votare i “plebisciti di annessione” al regno d’Italia, per sanare l’evidente violazione del DIRITTO INTERNAZIONALE commessa dai Savoia, la popolazione Ligure non è MAI stata chiamata a votare alcun plebiscito. Quando nell’Aprile del 1849 Genova insorse contro i Savoia, il re Vittorio Emanuele II inviò il gen. La Marmora con 30 mila soldati che misero a ferro e fuoco la città, stuprarono donne, rubarono averi privati e arredi nelle chiese, uccisero centinaia di inermi Cittadini i cui corpi furono caritatevolmente raccolti dai Frati Cappuccini e messi in una cripta della Chiesa del Padre Santo ed ancora là giacciono in una fossa comune. Di tutto questo, non solo i Savoia non hanno mai pagato i danni che una Commissione ufficiale del Comune di allora aveva calcolato, ma, cosa ancora più grave, NON HANNO MAI CHIESTO PERDONO alla città. Lei giustamente ha chiesto PERDONO per le violenze commesse dalle Crociate quasi MILLE anni fa. Gli attuali eredi dei Savoia DEVONO SENTIRE l’obbligo morale di chiedere perdono alla città di Genova, per le violenze autorizzate dal loro avo Vittorio Emanuele II che insultò ANCHE gli insorti Genovesi, definendoli, in una lettera al gen. La Marmora, “vile ed infetta razza di canaglie”. La nostra delegazione desidera incontrarla ufficialmente, per illustrarle meglio tutto questo e per portarle tutta la documentazione raccolta in circa 5 anni di ricerche.
In attesa di un Suo gradito riscontro, Le inviamo i nostri più sentiti saluti ed ossequi.
M.I.L.-Movimento
Indipendentista Ligure |
il Presidente Vincenzo
Matteucci |
Tel e Fax 010-585263 / 5954005 |
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