M.I.L.-Movimento Indipendentista
Ligure
COMUNICATO * Domenica 5 ottobre 2003
a cura di Franco Bampi e
Vincenzo Matteucci
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Sommario: Una Liguria di nuovo indipendente è utile a tutti
In un volantino che sarà diffuso capillarmente il M.I.L. - Movimento Indipendentista Ligure rimarca che una Liguria di nuovo indipendente, come ha il diritto internazionale di essere, sarà “utile” anche all’Italia ed all’Europa.
Secondo il M.I.L. il “rinato” Stato ligure sarebbe una moderna “Repubblica Federale Ligure”, poco burocratica, leggera e con ampie Autonomie locali che penserebbe soprattutto a “lanciare-valorizzare” il territorio Ligure, quale “piattaforma logistica, marittima, commerciale, finanziaria, turistica e culturale” a disposizione di tutte le Aziende del mondo, per le loro “Direzioni generali”. Poiché la posizione strategica, il clima, le bellezze paesaggistiche ci sono già, uno Stato indipendente Ligure troverebbe in tutto il mondo i capitali necessari, per fare le “infrastrutture” necessarie e la “messa in sicurezza” del territorio. Genova diventerebbe una delle capitali più brillanti e ricche del mondo e finalmente i Genovesi e i Liguri ritroverebbero l’antico carattere che fece grande la loro-nostra terra!
L'8 dicembre 2002 il M.I.L. in un foglio informativo ha individuato la grande strategia ligure di una Liguria indipendente nel coinvolgimento delle quattro province limitrofe Parma, Piacenza, Alessandria, Cuneo.
Il 4 ottobre 2003 Marta Vincenzi ha dichiarato a “Il Secolo XIX”: “Piacenza rappresenta la porta di accesso alle grandi direttrici dell’est europeo”.
Già la Provincia di Alessandria sta apprestando un vasto territorio quale “polmone” di espansione per i traffici marittimi del triangolo Savona-Genova-Alessandria. Per le “previsioni-esplosioni” dei traffici marittimi della futura economia cinese, tutto questo potrebbe non essere sufficiente. Ma il “doppio quadrilatero” Imperia, Savona, Genova, La Spezia / Parma, Piacenza, Alessandria, Cuneo non avrebbe rivali al mondo!
Occorre però che parta un “nucleo centrale” che, con le responsabilità dell’indipendenza, abbia i “poteri decisionali” per iniziare tale processo storico, politico ed economico. Solamente così potrà essere “coinvolta” anche la Gente, il cui consenso è indispensabile. Diversamente da tutto questo, Genova e la Liguria non riusciranno più ad essere protagoniste.
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