M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure

COMUNICATO STAMPA
Domenica 13 luglio 2008


a cura di
Franco Bampi
e Vincenzo Matteucci

Alla cortese attenzione
DESTINATARIO

Forum del M.I.L.
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Federalismo fiscale per la Liguria


Il "consiglio" del M.I.L.

Le vicende del porto di Genova stanno diventando sempre più complesse. Sostanzialmente, in questi anni, per garantirsi la "pace sociale" con i "camalli", sarebbero state versate (o perlomeno "promesse") loro delle somme che i magistrati della Procura di Genova, secondo le leggi "italiane", considerano illegali. Questo è il "nodo" del problema. D'altra parte i magistrati sono obbligati ad applicare le leggi approvate dallo Stato italiano.

Vero è però il fatto che il "governo" di un Porto come quello di Genova non è possibile, se ci si attiene alle sole leggi italiane. La "compagnia dei Portuali" è un qualcosa di "unico" al mondo che trae le sue origini ed il suo "governo interno" da "regolamenti" e "consuetudini" che risalgono ad oltre 600 anni fa, quando ancora Genova e la Liguria erano una Nazione-Stato sovrana ed indipendente. La "pace sociale", non solo per il Porto, era uno dei punti fondamentali del governo della Repubblica di Genova e la si otteneva anche con "leggi specifiche" come quelle per gli operai delle cartiere di Voltri (clicca qui per saperne di più). Infatti negli oltre 700 anni della Repubblica di Genova non ci fu mai una "rivolta sociale popolare".

Il "consiglio" che allora il M.I.L. dà a tutti gli "implicati" nelle vicende del Porto di Genova è quello di chiedere, tramite i loro legali, che tutta la vicenda venga trasferita ad un Tribunale Internazionale, non ritenendo che le loro "vicende" possano essere giudicate dal Tribunale di uno Stato, quello italiano, che ha tolto illegalmente ed illegittimamente l'indipendenza alla Liguria, senza mai farle votare il "plebiscito di annessione" all'Italia, come invece hanno fatto le altre regioni italiane. Oltre a tutta la "documentazione" che noi abbiamo e possiamo fornire, possono citare come teste l'ex-presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi che in un articolo da lui firmato, il 18 marzo 2004, su "IL SECOLO XIX" ebbe a scrivere che l'unità italiana "...trovò un momento fondamentale nei plebisciti..." (clicca qui per leggere tutto l'intervento del presidente Ciampi).

Tali plebisciti la Liguria non li ha mai votati.

Il M.I.L. ritiene che una tale "strategia difensiva" possa ottenere comunque un risultato: quello di indurre il governo italiano, "preoccupato" dalle eventuali pieghe che potrebbe prendere una "vertenza internazionale" dell'Italia con la Liguria, ad approvare rapidamente una legge che "sani" l'eventuale illegalità commessa e stanzi i "fondi" necessari a chiudere la vertenza.


Il testo del comunicato è stato distribuito anche come volantino
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il Presidente Vincenzo Matteucci
il Segretario Franco Bampi

 
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