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Il Secolo XIX - Mercoledì 11 luglio 2007 |
DITELO AL DIRETTORE Indipendentisti e Limonte/1 La risposta che il direttore ha dato al grido di dolore di Franco Bampi sul “Limonte” non l’ho veramente compresa. Vaccari parla di «distorsioni ottiche» e dice che «un movimento indipendentista che quando si presenta alle elezioni raccoglie solo un pugno di voti» è relegato «all’irrilevanza politica». In sostanza la Liguria non può chiedere di tornare a essere indipendente perchè «ha una popolazione attorno al milione e mezzo di abitanti, un’età media che è la più alta d’Europa, il 52 percento dei residenti pensionati...». Se tali argomenti fossero validi, come si spiega il fatto che il movimento indipendentista scozzese, quando ha iniziato il suo cammino ha preso solamente lo 0,30 percento e oggi, dopo oltre quarant’anni di battaglie politiche, è il primo partito della Scozia e vuol portarla all’indipendenza? Come si spiegano allora le indipendenze di comunità più piccole della Liguria come Lussemburgo, Estonia, Montenegro, Malta, Cipro, San Marino? O forse ci si augura che la Liguria debba essere “annessa” al Piemonte perché, diventando piemontesi, scaricheremmo le nostre difficoltà sulle spalle del Piemonte? Noi riteniamo invece che proprio ritornando indipendenti avremo un colpo di reni e ritroveremo il gusto di riprenderci, con i nostri diritti, anche tutte le responsabilità decisionali. Vincenzo Matteucci e-mail |
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