Home > Casa Savoia vista dalla Liguria > La sparatoria dell'isola di Cavallo
[ Indietro ]


Pagina originale su www.repubblica.it

Vittorio Emanuele di Savoia è già stato coinvolto in vicende giudiziarie
Nel 1978, dopo una lite sparò col fucile colpendo un ragazzo

La sparatoria dell'isola di Cavallo
Il principe assolto dall'accusa di omicidio

Al processo venne condannato a sei mesi per porto abusivo d'arma

 
Il padre di Dirk Hamer mostra la foto del figlio ucciso da Vittorio Emanuele di Savoia
 
 

ROMA - Non è la prima volta che Vittorio Emanuele di Savoia deve confrontarsi con la giustizia. Negli anni '70 l'erede di casa Savoia fu coinvolto in un indagine della pretura di Venezia per traffico internazionale di armi ed è risultato iscritto alla loggia massonica della P2 con la tessera numero 1.621.

Ma la vicenda più scabrosa risale al 18 agosto 1978, all'Isola di Cavallo, in Corsica. Vittorio Emanuele era in preda ai fumi dell'alcol e, dopo una lite con il miliardario Nicky Pende, sparò col fucile. Un proiettile uccise uno studente tedesco di appena 19 anni, Dirk Jeerd Hamer, che stava dormendo con gli amici su un'imbarcazione vicina.

Quella notte, la barca dei ragazzi tedeschi si trovava vicina ad altre due: una era lo yacht di Vittorio Emanuele di Savoia e l'altra era il "Coke", il panfilo del medico romano Niki Pende, ex marito dell'attrice Stefania Sandrelli. Qualcuno, verso l'ora di cena, decise di usare il gommone di Vittorio Emanuele per raggiungere il porticciolo ma il principe se ne accorse e decise di andare a chiedere spiegazione ai proprietari del "Coke".

Ci andò armato della sua carabina. Scoppiò una zuffa; il principe sparò un colpo per intimorire l'avversario ma Niki Pende si gettò sull'erede dei Savoia e a quel punto partì un colpo che colpì il giovane Dirk Hamer sull'imbarcazione vicina. Dopo il ferimento, Hamer fu trasportato in Germania e ricoverato nell'ospedale di Heilderberg, ma morì quattro mesi dopo.

Vittorio Emanuele, processato in Francia, venne condannato nel '91 a sei mesi con condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco ma prosciolto dall'incriminazione per omicidio volontario. Il principe si è sempre proclamato innocente: "Quell'incidente mi ha rovinato la vita e distrutto al reputazione. La gente mi giudicò senza attendere la sentenza".

(16 giugno 2006)

[ Indietro ]