Una  REPLICA  non   pubblicata !

Il   2 agosto abbiamo inviato alla redazione de   la Repubblica-IL LAVORO

 questa  “replica”  ad  un articolo del  Prof. Colletti.   Non sappiamo per quali motivi,

 si è deciso di non pubblicarla.     Dal  10 agosto   la   diffondiamo    come    “volantino”.

La  passione  per  il  Genoa   è  amore  per  la  propria  città

Con il suo intervento   su  la Repubblica-IL LAVORO  del 2 agosto dal titolo Ma non è meglio fare a meno di questo calcio?”, il Prof. Vittorio Colletti   vede nella  “passione calcistica” molti lati negativi al punto da auspicarsi la retrocessione non solo del Genoa, ma anche della Sampdoria .    E va oltre,  sperando che Genova possa dimenticare  di avere addirittura ben due squadre di calcio, in modo da avere energie ( questo sembra l’obiettivo del professore) per innalzare il livello culturale della città.

 

Caro Colletti, noi comprendiamo benissimo lo spirito culturale che anima l’intervento citato, ma occorre comprendere che dietro a tutto ciò c’è la realtà di una città, di una Comunità che, alla prova dei fatti  NON  CONTA  PIU’  NIENTE !  Costretta  ad andare a Roma con il cappello in mano affinché il “potente di turno” ( Scajola, Letta, ecc..)  dia una mano per risolvere i NOSTRI  problemi !  La   gente,   il   popolo,   questo   lo  “sente”  dentro   al  cuore!

 

La bellissima mostra del Ducale  sul “secolo d’oro dei Genovesi” ha finalmente fatto vedere  come invece CONTAVA  questa città ! Tanti  dicono che non c’è più niente da fare, perché abbiamo pochi abitanti e quindi non abbiamo  “peso politico elettorale”.  Non è certo compito della tifoseria genoana fare in modo che questa città  “torni a contare politicamente”. Una cosa però i genoani sono riusciti  BENISSIMO a fare : con un bellissimo campionato sono riusciti a “dimostrare” che anche una città come Genova  può  “contare”  nella competizione  sportiva calcistica.

E  non guardiamo solo alle  “violenze”, anche se da condannare con fermezza,  delle frange estreme!  Ci  hanno  abituato  a  ben   altre  “violenze”  le    battaglie  politiche  di  questa  Italia :

 stragi,  complotti,  contiguità  con  mafia,  camorra  e  chi  più   ne   ha  più   ne  metta !!!!

 Parafrasando il titolo dell’intervento di Colletti, potremmo allora concludere:   “Ma non è meglio fare a meno di questa politica ?”   Ebbene noi diciamo di  no  e  ci   “diamo da fare”, perché Genova e la Liguria, ritrovino i valori della  loro plurisecolare CIVILTA  e recuperino la propria indipendenza, persa causa la “politica nazionalistica savoiarda ed italiana” che ha prodotto inaudite violenze, culminate nel “saccheggio di Genova” del 1849. 

La classe dirigente del maniman  di questa città, ha addirittura tollerato e continua a tollerare che quel re, Vittorio Emanale II, che autorizzò il   sacco  di  Genova  del 1849”, con stupri, violenze di ogni genere e furti nelle case e nelle chiese, venisse e venga  “onorato” con una statua nella Piazza più bella della città. Non contento di quanto ha fatto fare a Genova, quel re, ringraziando  il gen.La Marmora,  per il “buon lavoro svolto”,  definì i Genovesi  “vile ed infetta razza di canaglie” !

Lasciamo  quindi   che   almeno    la     “tifoseria   sportiva    Genoana”  sia  LIBERA   di   portare  avanti  il  suo  amore  per  il  Genoa ,  che  è  amore  per  la  nostra  città !

Cerchiamo di “comprenderli” invece di  “condannarli”! Noi del M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure  siamo vicini  alla tifoseria Genoana ( e saremmo vicini a quella Sampdoriana se ce ne fosse bisogno) e non ce ne vergogniamo. Abbiamo addirittura coniato uno slogan:  “O  date   al   Genoa   una   giusta   sentenza   o  sarà   indipendenza”.  

  Ne abbiamo tutti i diritti internazionali !

Genova  martedì  2 agosto

M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure          il presidente Vincenzo Matteucci       Cell. 349-5423945

Via Banderali 2/5 – 16121 Genova                         il  segretario  Franco Bampi       Cell. 320—4367060

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