Con un articolo dal titolo “Non
cambiate il nome a Carlo Felice”, pubblicato da “la Repubblica-IL LAVORO”
il 24 dicembre, Piero Ottone si dice contrario alla proposta ( che è
condivisa anche da noi del M.I.L.) , dei
Consiglieri Regionali Luigi Cola e Ezio Chiesa che hanno chiesto di cambiare il
nome al teatro Carlo Felice. I Consiglieri
Regionali hanno giustamente “motivato” la loro proposta facendo presente che Carlo Felice è stato uno dei
monarchi più reazionari ed ha fatto fucilare centinaia di insorti che volevano
“sistemi politici più democratici”. Piero Ottone ha scritto: “ Si tratta, a mio
parere, di una proposta pessima. Per ragioni di principio: non si rinnega la
storia” e termina “ …mi
schiero a favore di un monarca
sabaudo per il nostro teatro….” . Pare di capire che Piero Ottone sostenga la
tesi che, una volta dato il nome ad un teatro o ad una strada, sia meglio non
modificarlo. Occorre tenere presente che invece il nome del Teatro dell’Opera è
già stato “modificato” diverse volte ,
ma ancora oggi non sappiamo perché e
quando sia stato ridenominato Carlo Felice.
Il
M.I.L. non ritiene giusta la posizione di Piero Ottone
Le radici culturali si tramandano tenendo ben vivo
il ricordo della propria storia ma, come è ben noto, la storia viene scritta da
coloro che risultano vincitori e a questa regola non sfuggono nemmeno, anzi
soprattutto, i testi scolastici. Oggi tutti i Genovesi e Liguri dovrebbero
sapere che i Savoia, per secoli, sono
stati la monarchia più “ostile-nemica”
della Liguria, che hanno sempre tentato di conquistare o con congiure o con gli
eserciti, perché doveva “servire” ad
allargare il loro regno fino allo sbocco al mare.
Al passo dei Giovi c’è il Santuario N.S. della
Vittoria eretta a seguito della vittoria
del 1625 ottenuta dai “contadini” della Valpolcevera che erano riusciti a respingere i soldati
sabaudi che volevano invadere la città. Pochi ricordano che la rivolta del
Balilla è stata fatta contro un esercito invasore che non era fatto solamente
da austriaci ma anche da soldati sabaudi
! Pochi si rendono conto che l’aver
annesso con l’arbitrio e la violenza
la Liguria
al regno di Sardegna ha cambiato, in
peggio, i destini dell’Italia e dell’Europa. Infatti le
monarchie europee decidendo al Congresso di Vienna di “far sparire” la Repubblica di
Genova, per far nascere uno Stato monarchico sabaudo “più forte”,
hanno “firmato” l’inizio delle ideologie militari e colonialiste che daranno poi vita
al fascismo ed al nazismo, “spacciati” con ideali patriottici ! La
responsabilità della casa Savoia in tutto questo, ormai è più che risaputa.
Occorre tenere presente la grande importanza che avrebbe avuto una Nazione come
la “Repubblica di Genova” se fosse rimasta indipendente. E’ chiaro che
dopo la rivoluzione americana del
1776 e quella francese del 1789 i “privilegi” delle monarchie europee stavano
per finire. Le classi dirigenti della
Repubblica di Genova avevano
invece basato il loro “potere” sul
pragmatismo ed il consenso popolare.
A Genova ed in Liguria nascono i primi “movimenti
popolari operai”. Mazzini nasce
nel 1805 e quando la Liguria viene annessa al
regno di Sardegna ha solamente 9
anni e sicuramente gli viene
impedito dall’insegnamento sabaudo di
conoscere bene la vera storia di Genova,
della Liguria e della Repubblica di Genova. Non ha quindi avuto modo di sapere
che la “cultura politica” della
Repubblica di Genova era contraria alle guerre ed alle conquiste territoriali,
perché era una “cultura commerciale marittima” che aveva
“bisogno-necessità” della pace fra i popoli per potersi sviluppare. Ma dopo il Congresso
di Vienna l’Europa si è incamminata verso le
culture di “guerra” e di
“conquiste territoriali” che
porteranno a ben due guerre mondiali e stupide guerre coloniali.
L’esempio di una “Liguria”, nazione
pacifica e mercantile, dava “fastidio” alla casa Savoia
che doveva “espandersi” . In
oltre settecento anni di storia, la Repubblica di Genova
non ha mai scatenato guerre di conquista territoriale e mai il popolo Ligure si è ribellato contro il
suo Governo. Tutto il contrario di quello che è successo con i Savoia !
Continuare a tenere
la titolazione del nostro Teatro Lirico al re sabaudo Carlo Felice e la presenza ancora oggi della statua del re Vittorio
Emanuele II° in piazza Corvetto, per
i “ cittadini democratici genovesi
” sono il simbolo di una
“sudditanza” anche psicologica che va
rimossa . Quando si decise di
onorare questi due “campioni”
sabaudi, intitolandogli il Teatro ed erigendogli la statua nella piazza
Corvetto i Cittadini genovesi erano ancora
“sudditi”. Oggi per fortuna non lo sono più ed hanno diritto di onorare, al posto dei “tiranni” sabaudi, altri personaggi che abbiano ben altri meriti
!
La mostra in corso al Palazzo Ducale “Romantici e macchiaioli – Giuseppe Mazzini e
la grande pittura europea” fa
comprendere tante cose, fra le quali la
fierezza repubblicana di un popolo indipendente come era quello genovese e ligure e l’insolenza
monarchica, con tutta la sua retorica demagogica, che servendosi del
“patriottismo”, ha tentato in realtà di
“fermare-rinviare” i fermenti popolari che stavano nascendo proprio a
Genova !
Genova
martedì 27 dicembre 2005
M.I.L.- Movimento Indipendentista Ligure il presidente Vincenzo
Matteucci Cell. 349-5423945
Via
XX Settembre 21/7 – 16121 Genova il
segretario Franco Bampi Cell. 320-4367060
Tel e Fax
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