Cina e Liguria. Opportunità
e diritti.
Appello
al Consiglio Regionale
Ligure.
Il trattamento che ha avuto la Comunità
ligure con la formazione del governo
Prodi deve far riflettere tutti coloro che hanno in Liguria
responsabilità politiche,
economiche, sindacali, sociali e culturali. Con
il fatto che il governo è
nazionale italiano e quindi rappresenta i cittadini di tutte le regioni, non si è
andati tanto per il sottile e ci sono regioni
sopra-rappresentate e regioni, come la Liguria, senza alcun
ministro! Non si è tenuto conto che, per esempio, la
Liguria è una Comunità la quale, sempre di più, sta ritrovando la sua antica e storica inclinazione a voler tornare ad essere protagonista dei grandi scambi economici
mondiali, per la sua secolare vocazione marittima. Sarebbe quindi stato giusto che avesse, nel
Governo Prodi, almeno un suo Ministro
delegato a tali responsabilità.
La
Cina e l’India stanno
diventando sempre di più i motori economici del mondo. Insieme hanno
circa tre miliardi e mezzo di abitanti che sono sia produttori sia
consumatori. Un mercato immenso.
Noi Liguri non dobbiamo avere
paura di tutto questo . Dobbiamo saperne cogliere in pieno le OPPORTUNITA’, che
sono tantissime. E’ una realtà storica
che abbiamo già vissuto e saputo
governare ai tempi dei grandi
imperi europei spagnoli, francesi ed austriaci. Basta
solamente andare a rileggersi la storia, quella vera, della Liguria. Anche allora eravamo una piccolissima
Nazione. Ma, abilmente e strategicamente,
abbiamo addirittura saputo condizionare
le politiche europee e mondiali di allora.
Pochissimi sanno che nei primi
anni del 1400, mentre la
Repubblica di Genova dominava i traffici marittimi del
Mediterraneo e le finanze dell’Europa, la Cina era già un grande impero che dominava tutti
i traffici dell’Oceano indiano, dell’Africa orientale e del Golfo persico fino
ai confini meridionali dell’Egitto, con una grandissima flotta di oltre 200
navi fra ammiraglie, bastimenti militari, vascelli per la ricerca scientifica e
grandi giunche mercantili per il trasporto delle truppe, dei cavalli, di sete
preziose e di acqua potabile, con circa 30 mila uomini a bordo . Effettuò sette
memorabili spedizioni nell’Oceano indiano, nell’Africa orientale, nel Golfo persico
e nei confini meridionali dell’Egitto. Alcune di tali navi raggiungevano quasi i 150 metri di lunghezza e i 60 di larghezza, con 4 ponti . Il totale delle
navi che le province dell’impero cinese erano riuscite ad “assemblare” erano quasi 1700 !!
Tutto questo
senza conquistare militarmente nulla,
ma trafficando e
commerciando con tutti !
Quante
“similitudini”, tenendo ben presente le diverse “proporzioni”, fra
questa Storia della Cina e quella della Repubblica di Genova ! Tutte
queste “notizie” sulla Cina sono
state “scoperte” e
pubblicate da Federico Rampini, inviato speciale de “la Repubblica” in Cina ,
che martedì 30 maggio, alle ore 17, a
Palazzo Ducale, nella Sala del Maggior Consiglio, sarà uno dei protagonisti
di un interessante Convegno dal
titolo “Liguria porta d’Oriente”.
Oggi la Cina , ed anche l’India ,
liberatesi dalle varie invasioni-colonizzazioni-annessioni
che hanno dovuto subire negli ultimi
secoli, essendo oggi di nuovo
indipendenti, stanno ritornando
ad essere protagoniste della storia del
mondo. Federico Rampini, intervistato da
Maurizio Ferrara nella sua trasmissione televisiva su “la 7”, presentando il
suo ultimo libro “L’impero di Cindia” ( Cina,
India e dintorni, ecc…), Mondadori editore, ha dichiarato a proposito dei cinesi : “ Hanno un
fortissimo senso della
loro Storia ed
hanno voglia di
riprendersi la loro
Storia” . Chi
impedisce anche alla Liguria di fare altrettanto ? Presto il nostro presidente
Burlando farà un viaggio istituzionale in Cina.
Gli auguriamo e ci auguriamo per la Liguria, che abbia un
grande successo. Sicuramente se invece
di essere solamente il presidente di una regione italiana, fosse presidente
della Nazione indipendente Ligure, potrebbe fare molto di più
perché avrebbe anche i poteri
decisionali di politica estera, economica, marittima, finanziaria ,
ecc… che invece allo stato attuale appartengono solamente allo stato italiano.
Ancora una volta vogliamo ricordare a tutto il Consiglio Regionale Ligure che la Liguria ha tutti i diritti internazionali di
poter ritornare ad essere una Nazione indipendente, perché non ha mai votato il
plebiscito di annessione all’Italia, come invece hanno fatto le altre regioni
italiane. Signori Consiglieri
Regionali, portate almeno questo diritto davanti ad un tribunale o ad
un Organismo internazionale ! Vedremo
cosa succede.
Questa volta Burlando andrà in Cina solamente come presidente di una regione italiana.
I Liguri si augurano che quanto
prima possa “rappresentarci” come Presidente di una rinata Repubblica Federale Ligure o addirittura di
una Repubblica Federale Mediterranea,
allargata, con il consenso dei Cittadini interessati, alle Province limitrofe
della Liguria che, “emarginate” nelle loro attuali regioni,
potrebbero, in un vero “federalismo”
ligure, trovare un loro giusto ruolo
nel futuro protagonismo dei grandi
scambi economici mondiali.
Genova martedì
30 maggio 2006
Vincenzo Matteucci e Franco Bampi, presidente e
segretario M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure
Via XX Settembre 21/7-16121 Genova- Tel e Fax 010-585263
E-mail mil@mil2002.org
www.mil2002.org e
www.liguriaindipendente.org