Una pattuglia di ragazzini che guadagna centomila lire al giorno
I due bimbi marocchini ricoverati al Gaslini per le botte del padre fanno parte
della pattuglia sempre meno sparuta che ogni giorno lascia le case del centro
storico per vendere fiori sulla strada e nei locali pubblici. Quanti sono? Quaranta,
cinquanta, stima la polizia, ma è numero in continua evoluzione. Meno che ragazzi,
con la vita scandita da appuntamenti rigidi. L'ora del semaforo, nel primo pomeriggio;
la strada e il bar degli aperitivi, fino a cena. I ristoranti fino a notte inoltrata;
la domenica è destinata alle riviere, scortati dai genitori o da parenti e amici
adulti. Quanto guadagnano, i piccoli? La media è di circa centomila lire al giorno
suddivise a metà fra il ricavato dalla vendita dei fiori e le piccole elemosine.
Un tempo la questua era esclusa e la carità rifiutata con sussiegoso diniego. Oggi
è considerata l'unico modo di tirare avanti. E sempre più spesso i ragazzini
marocchini vengono segnalati come autori di furti e piccoli borseggi. Il ricavato
viene consegnato, quasi sempre per intero, ai genitori o ai "capi" che regolano i
dormitori del centro storico. Alcuni eludono del tutto l'obbligo scolastico. Altri
frequentano le lezioni, seppure in maniera irregolare. «E le maestre - rivela un
investigatore - spiegano che spesso sono abulici, svogliati, qualcuno si addormenta
sul banco». Dopo una notte trascorsa a vendere rose.
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