Non è reato assumere
immigrati senza permesso
Roma. Sarà più facile assumere immigrati, anche senza regolare permesso
di lavoro, e i datori di lavoro non correranno più il rischio di incorrere
nelle sanzioni penali. E' quanto ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione.
Infatti, le sezioni unite della Cassazione hanno stabilito che non commette reato
il datore di lavoro che assume lavoratori extracomunitari privi di autorizzazione
al lavoro. Le sezioni unite prendendo questa decisione hanno definitivamente sanato
l'orientamento della stessa Cassazione che su questo argomento avevano emesso
verdetti contrastanti.
Adesso, invece, le sezioni unite hanno stabilito che ai sensi della legge
cosiddetta Turco - Napolitano non e "punibile" il comportamento del datore che
assuma extracomunitari privi del permesso di lavoro, un comportamento che, invece,
era sanzionato dal articolo 12 della legge 943 del 1986, articolo che è stato
abrogato.
In particolare le Sezioni Unite della Cassazione hanno respinto il ricorso di un
pubblico ministero che protestava per l'assoluzione di un imprenditore che aveva
assunto lavoratori extracomunitari privi dell'autorizzazione al lavoro, titolo
richiesto dalla legislazione precedente l'entrata in vigore del Testo unico
sull'immigrazione (legge 286 del '98).
Secondo il pm questa "condotta" del datore di lavoro, che, si ricorda, era in
precedenza sanzionata dall'abrogato articolo 12, della legge 943 del 1986, poteva
"tuttora considerarsi punibile ai sensi dell'articolo 22, comma dieci, della
legge Turco - Napolitano" che punisce (con l'arresto da tre mesi a un anno, o con
ammenda da due a sei milioni) il datore che "occupa alle proprie dipendenze
lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno".
I giudici della Corte suprema hanno dato risposta negativa al ricorso del
pubblico ministero e lo hanno rigettato.
(...)
|