Arrivano 85 mila permessi di lavoro
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Il Secolo XIX Lunedì 21 maggio 2001
Immigrazione

Arrivano 85 mila permessi di lavoro

Roma. Personale aumentato e in alcuni casi raddoppiato nelle questure delle aree più "calde" (Torino, Milano, Roma, Genova, e Napoli) che da oggi dovranno far fronte alle richieste di ingresso in Italia, per motivi di lavoro, di cittadini extracomunitari, così come previsto dal decreto flussi che ha fissato in 83.000 la quota per il 2001.

Il Ministero dell'Interno ha emanato una circolare affinché ciascun ufficio rafforzi il personale in base alle esigenze e predisponga tutte le misure necessarie per creare il minor disagio possibile agli stranieri non clandestini in cerca di lavoro (il tetto è di 33 mila stagionali e 50 mila a tempo determinato e indeterminato) o ai loro "sponsor" (15 mila da calcolarsi nella quota dei 50 mila). Questi ultimi sono cittadini italiani incensurati o stranieri con permesso di soggiorno valido per almeno un anno, che offrono garanzie personali (alloggio adeguato e 10 milioni di fidejussione bancaria) a chi, trovandosi oggi all'estero, vorrebbe venire in Italia a cercare lavoro.

La ripartizione per regione non riguarda tutti gli 83.000 ingressi. La distribuzione, infatti, ha interessato soltanto l'intera quota prevista per lavoro stagionale (33.000 unità) e 2O.900 unità dei restanti 50.000 ingressi (lavoro a tempo determinato e indeterminato). I principi seguiti nella suddivisione sono stati basati sul tasso di disoccupazione (essendo molto alto al Sud, le Regioni meridionali sono state escluse) e sul criterio di proporzionalità per le esigenze di fabbisogno rilevato (soprattutto per gli stagionali). Non sono state ripartite regionalmente quasi 30.000 delle 50.000 autorizzazioni per lavoro a tempo determinato e indeterminato. Si tratta, in particolare della quota di 15.000 ingressi che prevedono un garante per la ricerca di lavoro; quella di 3.000 ingressi per lavoro autonomo; i 2.000 riservati a coloro che sono in possesso della qualifica di infermiere; i 3.000 in possesso di professionalità nel settore delle alte tecnologie, dell'informazione e delle comunicazioni.

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