Agente rapinato e picchiato
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Il Secolo XIX Giovedì 24 maggio 2001
Immigrazione

Il poliziotto cerca di allontanare un venditore di fiori che gli strappa la catenina. Lui reagisce ma viene circondato e aggredito

Agente rapinato e picchiato
in mezzo alla folla di via Venti

In aiuto del "collega" è
intervenuto un
finanziere. Bloccato
uno solo degli amici
del rapinatore che
sarà denunciato

Circondato e aggredito dai venditori di fiori extracomunitari, picchiato e rapinato in pieno giorno in via Venti Settembre. Un agente della questura genovese ha pagato cara la sua reazione alle richieste sempre più pressanti di un giovane marocchino: per essersi rifiutato di comprare una rosa è stato scippato della collanina d'oro. Poi messo in mezzo tra una decina di nordafricani intervenuti a aiutare il connazionale. È seguito un brutale pestaggio di fronte al quale nessuno ha mosso un dito, malgrado la strada fosse affollata di gente, fino all'intervento di un finanziere fuori servizio.

Succede l'altra sera poco prima delle 19 all'altezza del Mercato orientale. È il giorno di Santa Rita, la tradizione vuole che sia il giorno della benedizione delle rose. Fuori dalla chiesa della Consolazione, radunati seguendo un tam-tam occulto, si radunano decine di venditori di fiori extracomunitari. Alcuni sono volti noti che si vedono spesso agli angoli delle strade, altri sembrano essere spuntati dal nulla: chiamati a partecipare al business di un giorno per poi cambiare attività. Molti sono ragazzini. È ovvio che qualcuno organizza il giro. tirando le fila di una regia occulta. Gli stranieri, fedeli dell'lslam, certamente non possono conoscere da soli le tradizioni cattoliche per organizzarsi in modo così compatto.

«Vuoi una rosa? Mille lire...». L'offerta si ripete ai passanti decine di volte, con garbo o più spesso con insistenza. Un uomo a passeggio con la moglie, di fronte a una persona che non lo vuole lasciare, si qualifica: «Sono un poliziotto, togliti». Non immagina di scatenare una reazione rabbiosa. Il venditore lo insulta, poi gli strappa la catenina d'oro che porta al collo. È un movimento rapidissimo, all'azione segue la fuga. Il poliziotto corre dietro al ladro che reagisce ma viene bloccato qualche decina di metri più in là.

A questo punto che accade l'imprevedibile. La voce corre tra i venditori di fiori, una decina di stranieri, tutti maghrebini, lasciano la loro mercanzia ai bordi della strada e decidono di intervenire. L'agente, in un lampo, è circondato: da tutte le parti arrivano spinte, calci, pugni, fino costringerlo a mollare la presa, mentre qualcuno si arma con un vaso da usare come proiettile.

Chi assiste alla scena si tiene lontano, forse qualcuno pensa a una lite tra balordi e non si rende conto che la persona al centro del pestaggio è la vittima di una rapina. Il primo a rompere gli indugi è un finanziere che passa di lì per caso, interviene e libera il "collega" da una situazione che si sta facendo difficile. Insieme riescono a trattenere uno degli aggressori, mentre gli altri scappano prima dell'intervento di una "volante". Scappa anche il rapinatore della collanina: l'unico fermato, così, se la caverà con una denuncia a piede libero per favoreggiamento.

Alle sette ritorna la pace in via Venti, mentre gli ultimi venditori si dileguano. Il poliziotto viene medicato al pronto soccorso: ha lividi e contusioni in tutto il corpo e alla schiena, guarirà comunque nel giro di una settimana. Potrà riprendere servizio in questura, forse con amarezza.

Bruno Viani

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