In tre anni gli stranieri
aumentati di un terzo
In tre anni la popolazione straniera di Genova è aumentata del 36 per cento. È
il dato più interessante del capitolo riservato alla comunità estera all'interno
dell'Atlante demografico del Comune. Gli ultimi dati confermano la crescita della
presenza sudamericana in città, a discapito di quella nordafricana.
Alla fine del 2000 gli stranieri residenti nel Comune di Genova (sono quindi
esclusi i clandestini) erano 16.857 (8.364 maschi e 8.493 femmine), pari a 2,7
ogni 100 residenti. Il 33,5 per cento è originario dell'America centrale e
meridionale, il 27,8 per cento dell'Africa, il 16,1 per cento proviene da paesi
dell'Est europeo, 13,4 dall'Asia. Tra il 1999 e il 2000 i nuovi arrivi di stranieri
a Genova ammontano a 4.522 unità, e il 60 per cento di questi provengono dall'America
centrale e meridionale. Per quanto riguarda le zone di abitazione, resta il centro
storico l'area cittadina in cui si registra la maggiore presenza di stranieri. In
questa parte di Genova un residente su quattro è un immigrato proveniente da un altro
Paese. Tuttavia si è registrata una diminuzione rispetto al '97, quando la
percentuale di stranieri sul totale della popolazione del centro storico era del
29,2 per cento. Questo dato indica una redistribuzione degli immigrati in altri
quartieri della città (soprattutto nel Centro ovest e nel Medio levante).
La popolazione straniera è decisamente più giovane di quella del resto della
città. L'età media è di 32,5 anni, contro i 46,2 della media genovese, e la
tendenza sembra essere quella di un'ulteriore diminuzione. Tra le diverse comunità
i più giovani sono gli abitanti provenienti dall'Africa centro-meridionale (27,2
anni è l'età media) e dall'America centrale (28,7). L'età media più alta è quella
dei nordafricani (31,9 anni). La comunità più numerosa si conferma quella
dell'Ecuador, (3.048 i residenti), seguita da quella marocchina (2.128). Per
quanto riguarda lo stato civile, i celibi e le nubili rappresentano il 55 per cento
della popolazione residente. E questo, insieme al basso numero di bambini, indica
una presenza ancora modesta di nuclei familiari. |