Una preside
e gli arabi
Sestri Levante. Favorire l'integrazione significa anche permettere ai
bambini extracomunitari di indicare con appositi cartelli scritti nella loro lingua
madre, i locali dove sono ubicati i vari uffici della scuola. È quanto avviene alle
medie Giovanni Descalzo di Sestri Levante, dove sulla porta della preside Flora Leuzi
— ma anche su quelle della segreteria e di altri uffici — accanto alle insegne in
italiano, campeggiano cartelli con l'equivalente scritta in arabo.
«Un'iniziativa simpatica e spontanea, che ho ritenuto opportuno appoggiare, proprio
per far sentire maggiormente a proprio agio quella decina di ragazzi di origine
maghrebina — conferma la preside — Sono tutti molto intelligenti e sensibili. Lo
hanno voluto dimostrare applicando sulla porta del mio ufficio un cartello che, oltre
all'indicazione "preside" fornisce, ovviamente in caratteri arabi, anche
il mio nome. Un segnale di come questi ragazzi abbiano voglia di integrarsi nella
nostra realtà sociale».
Per favorire i rapporti con il corpo docenti e gli altri ragazzi, gli studenti
arabi avranno a disposizione un mediatore culturale, che avrà soprattutto il compito
di chiarire eventuali dubbi o approfondire i temi trattati nel corso delle lezioni.
Come tutti i giovani della loro età, fanno fatica a reprimere la loro istintiva
vivacità. «Ma non hanno mai creato particolari problemi — aggiunge la preside — Certo,
occorre anche capire che gran parte di loro vive situazioni difficili e, talvolta,
anche in realtà familiari del tutto diverse dalle nostre. Ripeto, grossi problemi
non li hanno mai dati. E anche dal punto di vista dell'apprendimento e della
frequenza scolastica, si viaggia su livelli regolari».
Un dato è certo. Alla Descalzo non esistono problemi razziali, né religiosi,
anche perché i ragazzi arabi approfittano dell'ora di religione per rapportarsi
con il mediatore culturale. Con lui, gli altri insegnanti e i rispettivi compagni
di classe, hanno affrontato e discusso in questi giorni anche la drammatica situazione
venutasi a creare negli Usa. E le parole più aspre di condanna all'efferato crimine
dei terroristi, sono uscite proprio da loro.
Sandro Pistacchi
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