Una lettrice di Imperia vi scrive esternando i suoi
timori per il fondamentalismo islamico e per la violenza che potrebbe apparire da quel
lato. Fin qui penso si possa condividere la preoccupazione: nessun fanatismo è mai
apprezzabile e le conseguenze sono state quasi sempre nefaste.
Il fatto è che la vostra lettrice, esaminando il caso italiano, afferma che gli
extracomunitari (regolari e clandestini) sono in numero "enorme"; allorché - è
notorio - in Europa essi sono più numerosi in tutti gli altri Paesi. La vostra
lettrice teme che gli extracomunitari possano "scatenarsi" all'insegna del
fondamentalismo islamico in una "guerra santa" ecc... (daghe e scimitarre?).
Mi pare che ci sia un'enorme confusione. Anzitutto resta da vedere quando gli
extracomunitari (sono stati compresi anche i "regolari" nelle angosce della vostra
lettrice) sono in numero enorme; poi perché nelle previsioni di "guerra santa" sono
compresi tutti, anche quelli regolarmente sul nostro suolo (e con ciò sono tutti
incondizionatamente "respinti").
Infine, c'è da chiedersi soprattutto perché gli extracomunitari sono tutti
islamici, tutti fondamentalisti e tutti fanatici guerrafondai.
La moschea di Roma è il segno di tolleranza cristiana, tolleranza che costituisce
l'orgoglio della nostra civiltà la quale respinge fanatismi e razzismi comunque
mascherati.
Maurizio Fusco
Imperia
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