Rientro dei capitali e mafia cinese
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Il Secolo XIX Martedì 30 ottobre 2001
LETTERE

Sto seguendo la polemica innescata a proposito della proposta di legge per il rientro dei capitali italiani all'estero. Senza entrare nel merito dell'opportunità né dell'utilità, per l'economia italiana, di tale provvedimento, mi sorge però spontaneo un interrogativo: chi si preoccupa che tale operazione possa favorire riciclaggio di denaro sporco o comunque rientro di quattrini di dubbia provenienza, si è mai preoccupato o occupato della presenza nelle nostre città grandi e piccole (parlo per Genova ma il fenomeno è esteso a tutte le città italiane) di una miriade di esercizi commerciali in mano a stranieri extracomunitari, in particolare cinesi, i quali, pur in assenza o scarsità di clienti e vendendo paccottiglia di infima qualità e bassissimo prezzo, si possono permettere affitti plurimilionari fianco a fianco con i più prestigiosi negozi nostrani?

Chi opera controlli, magari incrociati, sulla attività e sui retroscena di questi personaggi che spuntano all'improvviso come funghi ed evidentemente prpsperano là dove il commerciante autoctono spesso non riesce a sopravvivere? Da che parte guarda la Guardia di Finanza, chi è in realtà responsabile non solo della tutela del territorio ma anche di quella del tessuto commerciale che rimane un forte presidio contro illegalità, microcriminalità diffusa, degrado urbano e del tessuto sociale?

Questi sono gli interrogativi che si pone il cittadino comune attento alla vita di ogni giorno preoccupato che alla mafia nostrana si aggiungano impercettibilmente nuove mafie che come tutti sanno già si sono installate e radicate sul nostro territorio. Purtroppo, queste domande restano senza risposta, e non mi risulta che chi si preoccupa della limpidezza dei capitali italiani che dovrebbero rientrare, si presume, a rinvigorire la nostra economia sia altrettanto rigoroso e indagatore rispetto a queste situazioni per niente limpide, anzi foriere di minacce incombenti.

Per la prima volta vi prego difirmare con "lettera firmata " poiché benché abitualmente io sia abbastanza coraggiosa e spericolata, non mi sento all'altezza di misurarmi con questa nuova malavita né di difendermi da essa.

Lettera firmata
Genova

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