Mi riferisco all'articolo letto sul vostro quotidiano riguardante quel
"signore" che fumava sull'autobus. Recandomi in banca ho preso l'autobus
della linea 41.
C'erano poche persone, esattamente sei uomini e tre donne. Appena saliti a De
Ferrari un "signore" si è seduto e ha acceso una sigaretta. Dopo un
attimo di perplessità, e siccome nessuno interveniva, mi sono permessa di dire
che sull'autobus è vietato fumare.
Il suddetto "signore" mi ha apostrofato con degli epiteti che mi
vergogno di riportare, in mia difesa sono intervenute solo le donne che erano con
me, i signori maschietti se ne sono stati ben zitti, forse avevano letto
l'articolo in cui il conducente era stato picchiato.
Il suddetto "signore" era un extracomunitario. Possibile che noi
cittadini italiani non siamo più "padroni" di casa nostra? e ci
lasciamo prendere in giro da questa gente?
Premetto che non mi considero razzista, ma arrivati a un certo punto bisogna
dire basta! Bisognerebbe che sugli autobus ci fossero più controllori, perché
tante persone di tutte le razze non pagano il biglietto e credono di fare i furbi
alle spalle delle persone oneste. Scusate lo sfogo. Ringraziando, porgo distinti
saluti.
E. Parodi
|