IL SECOLO XIX
Fondato nel 1886
Sabato 15 gennaio 2000
parla BIASOTTI
"Nessuna demagogia ma critico l'inerzia"
L’opposizione ha svolto e continuerà a svolgere un ruolo
incisivo per ottenere un risultato che eviti l'impoverimento produttivo della Liguria.
Non credo che nessuno possa accusarci di avere abbaiato alla luna o di atteggiamenti
demagogici”. Così Sandro Biasotti, il candidato indipendente del Polo alla Presidenza
della Regione, sulla vicenda della rincorsa agli aiuti alle imprese, sottrae
l'opposizione all'accusa di non avere un atteggiamento costruttivo.
Nessuna strumentalizzazione?
“Se vuole siamo noi che possiamo rimproverare ad altri
atteggiamenti e toni eccessivamente trionfalistici, magari poi corretti in corsa. Per
quanto mi riguarda ho cercato di darmi da fare. Certo fossi semplicemente il cittadino
e non il candidato Biasotti non mi sarebbe forse nemmeno passata per la mente l'idea
di fare ore di anticamera davanti a Palazzo Chigi. C'è chi mi ha bonariamente deriso
ritenendo l'iniziativa naif. Ma, poi, alla fine, l'incontro con D'Alema c'è stato
anche gli esiti sono stati deludenti”.
Cosa rimprovera alla giunta regionale?
“L'inerzia: doveva svegliarsi prima. Vigilando sul
governo nella fase in cui questo stava disegnando la mappa per ripartire gli aiuti.
Non credo che Amato ce l'abbia con noi. Penso che Lombardia ed Emilia Romagna abbiano
seguito con maggiore attenzione l'iter della divisione della “torta", infilandosi
in quegli spazi che la Liguria, invece, non ha presidiato. D'Alema è venuto per
tre volte a Genova. Non mi pare che alcuno gli abbia detto: ma che state facendo?
Quando ormai la frittati era fatta, il presidente Mori non si è mosso con la necessaria
incisività”.
Quale sbocco auspica?
"Mi pare che oggi la partita si giochi a Bruxelles.
La speranza è che il commissario Monti tolga le castagne al fuoco al governo italiano
bocciando a mappatura. Spero che ciò accada. Anche se questa non si potrebbe certo
definire una bella figura: il problema è anche come elevare la capacità del Paese di
rendere sempre più efficace la propria capacità negoziale in sede
comunitaria".
Altre compensazioni potrebbero sanare la ferita?
“È un'assurdità. I fondi strutturali arrivano fino al 2006.
Le imprese programmano il loro sviluppo nel medio-lungo periodo. Contentini "una tantum",
che non mi piacciono, non risolverebbero i problemi degli imprenditori e dei disoccupati.
L'assessore Margini aveva i fondi e ha lavorato bene, ma non direi che la Liguria è
diventata un'isola felice. Se rimanessimo a secco, sarebbe un massacro. Altro che
compensazioni".
Fabio Azzolini
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