IL SECOLO XIX
Fondato nel 1886
Domenica 16 gennaio 2000
Biasotti sposa Magnani
L'ex presidente socialista torna in corsa con il
Polo
Genova. Rinaldo Magnani, ex presidente socialista della
Regione e del Cap (consorzio autonomo del porto, diventato “autorità portuale") di Genova
è il primo nome certo dei 7 inseriti nel listino che presenterà il Polo alle regionali.
Scontato (ma non ufficiale) il ruolo che avrebbe l'ex rappresentante del Psi, in caso di
successo della coalizione di centrodestra. A lui spetterebbe la carica di presidente del
consiglio regionale. La sua candidatura è stata decisa ieri, in una riunione avvenuti al
termine dell'inaugurazione del "Biasotti point", cioè della sede scelta (a Genova, in
piazza Dante 49r) dal candidato presidente del Polo Alessandro Biasotti come quartier
generale per la sua campagna elettorale, in vista del voto del 16 aprile. “Abbiamo deciso
- spiega Claudio Scajoia, coordinatore nazionale di Forza Italia - che i partiti del
Polo avranno un propri o rappresentante nel listino. A Magnani abbiamo proposto di fare
parte di questo elenco e ha subito accettato”.
Nel listino del Polo saranno rappresentati oltre che Forza
Italia e An anche Ccd, Cdu, Liguria Nuova, Liguria Anima Lista, Liberal Sgarbi
(un portavoce di Vittorio Sgarbi fa sapere che il critico è pronto a presentare
una lista anche in Liguria). Inoltre, Scajola è possibilista sull'alleanza con la Lega
(anche se Francesco Bruzzone, segretario e consigliere regionale del partito di Bossi,
si oppone a questa soluzione). E non esclude un altro alleato per il Polo, il partito dei
pensionati (anche se un mese fa Carlo Fattuzzo, leader e parlamentare europeo del partito,
aveva scritto al "Secolo XIX" che la lista pensionati parteciperà al voto regionale ligure
senza alleati e con un proprio candidato presidente).
Il bilancio su alleanze e listino arriva nel giorno in cui il
candidato presidente Sandro Biasotti apre ufficialmente la campagna elettorale. “Da oggi
- dice - ho interrotto la mia attività imprenditoriale, per dedicarmi a tempo pieno a
questo impegno”. Per l'operazione elezioni, ha scelto una sede, che definisce una, "casa
di vetro". Perché?
“È trasparente - spiega Biasotti - in tutti i sensi. Sia
metaforicamente: l'ho scelta per dimostrare concretamente la mia indipendenza dai partiti
che mi hanno candidato e perché tutti possono entrare, per portare contributi, segnalando
problemi e iniziative da assumere. Ma è di vetro anche di fatto: da fuori, dal lato di via
Fieschi (strada che porta alla sede della Regione), chiunque può vedere il lavoro per la
Liguria che si sta facendo all'interno dei locale". Altri "Biasotti
point" verranno aperti
a breve anche nel centro di Savona, Imperia dove il rappresentante dei Polo è stato in
visita venerdì) e alla Spezia (la visita dei candidato presidente è annunciata per oggi).
“L'apertura di una sede - aggiunge Biasotti - a disposizione degli
elettori e che speriamo diventi un loro punto di riferimento, ricalca lo stile anglosassone
della politica e ha lo scopo di avvicinare la politica al cittadino e viceversa; in questi
locali tutti i genovesi potranno entrare per chiedere spiegazioni, per raccontare i
loro problemi. E dare suggerimenti sulle iniziative da promuovere”.
Biasotti parla anche della possibilità di avere la Lega come
alleata. "Si tratta - spiega - di scelte nazionali, ma il federalismo è un nostro
valore".
E i fondi dell'Ue, cancellati per la Liguria?
È una battaglia appena iniziata. Trovo sbagliato che
all'incontro con D'alema non siano stati invitati tutti i liguri parlamentari nazionali
ed europei. Al di là del partito che rappresentano. È un problema di tutti”.
Giuliano Macciò
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