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Il Secolo XIX Sabato 11 ottobre 2003

la CURIOSITÀ

Una messa in genovese e latino al santuario della Vittoria

Una messa celebrata in genovese e latino al santuario della Vittoria di Mignanego e una proposta sorprendente dell’arcivescovo Tarcisio Bertone: pubblicare una versione integrale del vangelo in genovese. Si rinnova così l’orgoglio di chi, da sempre, considera il dialetto una vera lingua. «Il cardinale mi ha chiesto, nel corso dei prossimi cinque anni, di occuparmi della traduzione integrale in dialetto genovese di tutti i vangeli - racconta Dino Ottavio Frenara, vicepresidente dell’associazione A Compagna - e ho accettato con entusiasmo».

 
Il santuario della Vittoria  

In attesa della compilazione della sacra scrittura in vernacolo, domenica 26 alle 10,30, verrà celebrata al santuario della Vittoria la prima “Messa zeneise”, in latino con alcune parti in genovese. «L’iniziativa ha avuto l’approvazione e il plauso dell’arcivescovo - riprende Frenara - l’idea mi è venuta qualche tempo fa, pensando alle tradizioni del passato che si stanno perdendo. Correndo con la mente ai tempi in cui la messa era in latino ma il prete, per farsi capire, certamente predicava nella lingua del paese».

L’innamorato del dialetto, digiuno del codice di diritto canonico, coinvolge don Sandro Carbone, il rettore del santuario della Vittoria che si premura di informare l’arcivescovo ricevendone il più clamoroso imprimatur. Nel rispetto dei canoni liturgici del Concilio Vaticano II, vengono tradotte alcune parti del rituale della messa con l’aiuto del professor Franco Bampi. Il risultato? «Il cardinale, quando ha letto la traduzione, ci ha esortati a continuare. E noi continueremo, a cominciare da questa “messa in latino e zeneize” che verrà celebrata al santuario».

La traduzione in dialetto della messa comprende il salmo responsoriale, la prima e la seconda lettura, poi il canto dell’alleluja in una inedita versione genovese. Per finire con il brano del vangelo del giorno. A leggere i testi saranno Maria Viez e Franco Bampi insieme al rettore don Sandro Carbone. Latino e dialetto: tra la lingua universale del passato e la lingua locale sarà celebrato un inedito matrimonio. Con la benedizione del cardinale.

Bruno Viani

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