L'intervento sul sito del "Corriere delle Sera"
GENOVA - «Le lingue del territorio sono una ricchezza ed è sbagliato fare del loro uso una querelle politica». Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, da sempre è un sostenitore del dialetto. E ancor prima che ne parlasse Bossi ha messo in cantiere un progetto per portare il genovese fra i banchi di scuola. «Se il federalismo scolastico andrà avanti - spiega il governatore - io sono favorevole all'insegnamento del genovese a scuola. È l'unico modo per evitare che muoia nel giro di pochi anni. Stiamo preparando per il prossimo autunno corsi di formazione per gli insegnanti perché "trasmettere" il dialetto non è cosa facile. Si tratta di una tradizione prevalentemente parlata, sul modo di scrivere in genovese, poi, ci sono "scuole" diverse». Il progetto di formazione è in collaborazione con «A Compagna», storica associazione di tutela delle tradizioni locali presieduta da un docente universitario di Economia, Franco Bampi. «Fino ai sei anni - dice Burlando - in casa ho parlato con i nonni esclusivamente genovese. Quando ero bambino il dialetto a scuola era quasi criminalizzato e lo è stato per lungo tempo, ora per i giovanissimi c'è il rischio di non comprenderlo più. Sono ovviamente contrario all'esame di dialetto ai professori e a estremizzazioni di questo tipo, ma non vedo perché non fare corsi scolastici facoltativi: non impedirebbero certo di studiare anche l'inglese o il tedesco. Io sono orgoglioso del mio genovese e lo parlo appena posso. Con il console dei portuali Paride Batini non ci siamo mai scambiati una sola parola in italiano». Burlando difende poi la tradizione del teatro dialettale che ha avuto in Gilberto Govi un interprete di caratura nazionale: «Sarebbe assurdo - dice - che le nuove generazioni non fossero più in grado di capire i testi di Govi. Ma anche la bellissima "Creuza de ma" di Fabrizio De André nel tempo richiederebbe la traduzione a fronte». In attesa dei corsi di formazione per docenti di dialetto, Burlando ha inviato alle 45 associazioni di Liguri nel mondo (dal Canada all' Argentina) un kit per l'uso di Skype con le istruzioni in genovese e un personale video-saluto sempre in dialetto: «Gli eredi dei nostri emigranti - spiega - parlano più facilmente il genovese imparato dai loro nonni che l'italiano».
Erika Dellacasa