GENOVA. «Sulla valorizzazione del dialetto siamo arrivati prima di Bassi». Parola di Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria. La prova? Un sussidiario in genovese, un vocabolario illustrato, un manuale di grafia ufficiale ed un testo di storia locale. Saranno questi gli strumenti didattici che dal prossimo anno verranno distribuiti nelle scuole di Genova a supporto di corsi di lingua genovese. E il progetto sul quale stanno lavorando l'associazione "A Compagna", storica istituzione di tutela delle tradizioni locali, e 1a Regione Liguria.
L'idea, nata da un colloquio tra i presidenti dei due enti, Franco Bampi, docente universitario e, appunto, Burlando, da sempre sensibile ai temi della difesa del dialetto genovese, è ora in fase di progettazione e potrà concretizzarsi a partire dalla stagione scolastica 2010 in via sperimentale.
«La Regione - ha spiegato Burlando - già da mesi, molto prima degli interventi della Lega, è impegnata a tutelare le tradizioni locali, il dialetto in primis, attraverso varie iniziative, l'ultima delle quali l'invio alle associazioni liguri sparse nel mondo di un kit per l'uso di Skype con le istruzioni in genovese. Ora si potrebbe pensare a corsi per insegnare il dialetto nelle scuole, magari facendo ricorso ai crediti formativi. L'importante è non disperdere il valore delIe nostre tradizioni e della nostra cultura».
Il primo passo dovrebbe essere quello di un corso di formazione per insegnanti. «Bisognerebbe cominciare - spiega Bampi - da istruttori che già sappiano parlare il dialetto. I1 corso potrebbe basarsi su una analisi delle strutture linguistiche e sintattiche della lingua locale». Poi, dal prossimo autunno, si passerebbe alla fase concreta, con lezioni facoltative nelle scuole genovesi di ogni ordine e grado.