Sono nato nel 1960 e come tutti ho frequentato le scuole dall'età di sei anni a Genova. Un'epoca dove la città, parlo per la mia, ma il discorso vale per tutte, "trasudava di dialetto". Tutti per strada, nei negozi, in Municipio allo sportello ecc. parlavano genovese tranne che a scuola. Lì era vietato, era sacrilego parlare in genovese tra i banchi di scuola.
Morale: l'idioma genovese, come altri, si è trasformato, si è "italianizzato" o è sparito del tutto. Anche nelle case raramente si trova qualcuno che lo parla. Passati 2O anni si sono accorti dell'errore, del patrimonio culturale e tradizionale che stava scomparendo, ma purtroppo nessuno o quasi conosce il genovese. Ora si ritorna a parlare di insegnare a scuola il dialetto, per merito dell'On. Bossi scoppiano le polemiche.
Io sono pienamente d'accordo con l'Onorevole Bossi. Per una volta ha avuto un'idea valida Sì all'insegnamento scolastico dei dialetti, con tanto di esame di fine anno, chiaramente non deve fare testo per la promozione o la bocciatura dell'alunno, ma sorge un problema: chi sarà in grado di insegnarlo ai ragazzi se non c'è quasi più nessuno che lo parli correttamente?
Attilio Sanna e-mail