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Inderê
Corriere Mercantile 7 Ottobre 2009
L'INIZIATIVA. Dopo il presidente Burlando anche Bruzzone (Lega) propone l'introduzione del dialetto. Ma anche delle novità

Zeneize a scuola e festa per Balilla

Tra le idee anche delle sezioni nelle biblioteche liguri dedicate ai libri scritti nell'idioma locale

L'istituzione di una festa del popolo ligure, attività nelle scuole, nella formazione e nella ricerca, nella promozione di testi in lingua locale a disposizione delle biblioteche, e anche nella toponomastica: sono questi i punti e cardine della proposta di legge del capogruppo della Lega Nord in Regione Francesco Bruzzone.

«È una questione centrale per l'autonomia regionale e non si tratta che della fotocopia di quanto prevede la carta europea sulle lingue e sulle culture locali», precisa il consigliere che sottolinea il valore del genovese come una ricchezza culturale, una lingua più che un dialetto. Una definizione, anche questa, recepita a livello europeo. L'iter di una proposta di legge regionale ha i suoi tempi, ma Bruzzone si aspetta un largo consenso anche da parte del centrosinistra. In un recente evento il presidente della Regione Claudio Burlando aveva già proposto in via sperimentale l'ingresso del dialetto genovese a scuola. Bruzzone non risparmia un pizzico di polemica: Burlando che parla genovese va benissimo, peccato che però non faccia proposte». Forse una frecciata al presidente che ha dato il via a un progetto pilota nelle scuole elementari, rivendicando un'idea venutagli prima che faoessero notizia le dichiarazioni di Bossi.

A scuola
non solo
Egizi e Assiri

Anche
Andrea Doria
e i Fieschi
 

Al di là di quaiche polemica sulla primogenitura dell'idea, l'interesse a introdurre l'insegnamento facoltativo del genovese nelle scuole è condiviso. Va anche considerato che la lungua, che risale al medioevo, rischia di sparire in pochi decenni.

Ma Bruzzone propone di più, come l'istituzione di una festa regionale, del popolo ligure. Anche se non c'è niente di ufficiale, il consigliere considera tra le date più accreditate il 5 dicembre, l'anniversario di quando, nel 1746, Giovan Battista Perasso (Balilla) cacciò gli austriaci da Genova: «una data che ha cambiato la storia della Repubblica di Genova», precisa Bruzzone. Nessuna attinenza, però, coi "balilla" del Ventennio, considerando anche il centralismo "romano" del regime.

Un altro punto affrontato da Bruzzone è la storia: «A scuola abbiamo imparato molto sugli Assiri, sui Babilonesi e sui Maya. Benissimo. Ma non ci hanno raccontato quasi nulla sui Fieschi e su Andrea Doria, in Liguria»: tra le proposte avanzate dal consigliere regionale, infatti, c'è un incentivo allo studio della storia regionale, sia a livello scolastico che di ricerca. Probabilmente se ne scoprirà la ricchezza, non solo dei suoi protagonisti, ma pure degli scambi economici e culturali con l'Europa e le Americhe, per non parlare dei fenomeni migratori.

Un'altra iniziativa di Bruzzone riguarda la toponomastica: «Alcuni comuni della nostra regione hanno i cartelii delie frazioni e delle vie anche in genovese» precisa Bruzzone riferendosi in particolare a Ne e a Pietra Ligure, cittadine, tra l'altro, rette da giunte di orientamento diverso. Quello che il consigliere desidera introdurre è un incentivo regionale ai comuni che aggiungono le diciture in dialetto sui cartelii. Cosa che gia avviene in altre regioni, soprattutto nella "padana" Brianza, dove i nomi in lingua locale sono diffusi in quasi tutte le città.

Gilberto Govi è stato il più straordinario interprete di commedie in genovese

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