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Il Secolo XIX
Giovedì 29 aprile 1999
Lettere al Decimonono
Scuola
e lavoro
Il ministro Berlinguer come Lenin?
[ replica ]
Leggo sul Secolo XIX del 21 aprile 1999 quanto il ministro
Berlinguer ha detto durante l’inaugurazione di "Formula" ai
Magazzini del Cotone. Il Ministro afferma che "oggi coloro che
hanno conseguito un diploma hanno una preparazione insufficiente
per entrare nel mondo del lavoro". Per questo egli propone un
misto tra studio e periodi di tirocinio in azienda. Scuola e
lavoro! Questo mi ha ricordato uno scritto di Lenin che avevo
letto su un libro acquistato anni fa alla Festa dell’Unità, la
sagra annuale dei comunisti italiani. Ecco, a stralci, cosa ha
detto Lenin nel discorso pronunciato al III Congresso comunista
di Russia il 2 ottobre 1920.
«I compiti della gioventù potrebbero essere espressi con una
sola parola: "studiare" ... Che cosa noi dobbiamo insegnare e
come la gioventù deve studiare se veramente vuol essere degna
di chiamarsi comunista? ... Una delle calamità peggiori lasciateci
dalla vecchia società capitalista è il distacco completo tra il
libro e la vita pratica ... La vecchia scuola dichiarava di voler
creare un uomo con un’istruzione completa, di voler insegnare
le scienze in generale ... Le nozioni non vanno soltanto imparate,
ma imparate in modo critico per non ingombrare la mente di un
ciarpame (!) assolutamente inutile ... Bisogna che la gioventù
comunista colleghi la sua istruzione, il suo studio e la sua
educazione col lavoro degli operai e dei contadini, che non si
rinchiuda nelle scuole e non si limiti alla lettura di libri.»
(Ovviamente sono disponibile a fornire il testo intero, da leggere
rabbrividendo, a chi lo desiderasse).
Ecco cosa accade oggi: il piccolo Lenin ministro Berlinguer vuole,
con minori adattamenti, quello che voleva Lenin negli anni ’20:
una classe di ignoranti, incapaci di fare e di pensare criticamente,
impediti quindi a nuocere al nascendo regime. Ma questo è quello che
vogliono anche gli Italiani?
Prof. Franco Bampi
Ordinario nell’Università di Genova
Genova,23 aprile 1999
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Il Secolo XIX
Sabato 1 maggio 1999
Lettere al Decimonono
Ancora su scuola e lavoro
Non posso fare a meno di scrivere queste due righe mosso dalla
lettera del professor Bampi, noto anti comunista.
Vorrei far presente a lui come a tanti che il ministro Berlinguer
non è un comunista, anzi se ne guarda bene dall'esserlo, come tutti
gli appartenenti al suo partito.
Riguardo a Lenin, che sembra una palla fissa del Prof., esortava
in sintesi i giovani ad accompagnare lo studio con il lavoro: "non
c'è teoria senza pratica". A mio parere oggi più che mai sarebbe
utile per i giovani entrare in contatto con il mondo del lavoro, per
rendersi conto di quanto il loro futuro sia precario.
I lavoratori potrebbero spiegargli cose che difficilmente il
professore potrebbe insegnargli: tipo che le loro rappresentanze
sindacali rappresentano più che mai gli interessi degli imprenditori,
che i carichi di lavoro sono quintuplicati, la sicurezza è sacrificata
sull'altare dei tempi di produzione, gli stipendi sono sempre più bassi,
il lavoro oggi c'è domani sei a spasso, la sanità te la paghi, la
pensione era un lusso di metà Novecento, che anche le guerre tornano
utili per dare spinta a una economia fiacca e orrore degli orrori
potrebbero inoculargli la voglia di ribellarsi a questa marea reazionaria
sempre più montante.
Malgrado il parere del prof. e insigni studiosi di tal fatta l'artefice
in primis di questo sconcio è il partito degli ex stalinisti e ora
fordisti, come dire dalla padella nella brace.
Enzo Corrente
Genova
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