franco@francobampi.it

Home > Editi e Inediti > Sarà fuori tempo, ma è l'ultimo baluardo

Precedente ] Successiva ]

Il Lavoro - Repubblica Lunedì 18 marzo 1999
L'intervento

Franco Bampi, docente e politico, ha due figli al D'Oria. E interviene come padre

Sarà fuori tempo, ma è l'ultimo baluardo

di FRANCO BAMPI*

[ replica contro ] [ replica pro ]

Sono padre di due figli: la grande si è diplomata al liceo D’Oria sezione A, il piccolo frequenta la V A del ginnasio al D’Oria. Poiché mia moglie ed io abbiamo scelto per i nostri figli questa scuola con profonda convinzione, ritengo opportuno intervenire sulla polemica (e sulle sue degenerazioni) che ha coinvolto il D’Oria, che è forse il miglior liceo di Genova. Dico subito che non condivido la sanzione che ha colpito gli studenti della III C per essersi rifiutati di sostenere il lunedì mattina un compito di fisica in quanto affaticati dalla partecipazione avvenuta domenica a una trasmissione televisiva.

Nel mio giudizio è secondario il fatto, pur lodevole e del quale vivissimamente mi congratulo, che la III C abbia ottenuto un brillante e rimarchevole risultato dovuto, non dimentichiamolo, anche all’elevata qualità dell’educazione e dell’insegnamento ricevuti.

Mi spiace invece assistere a polemiche gratuite e fuori luogo sul Liceo D’Oria e sulle scelte del Preside e dei Professori e in generale sulla conduzione della scuola. Non ho dubbi che il D’Oria sia una scuola "all’antica": per me questo è un merito anche se alcuni commentatori ne danno una connotazione negativa.

Una scuola all’antica è una scuola dove si insegna ad essere uomini e cittadini, dove si hanno diritti ma si deve adempiere ai propri doveri, dove i diplomandi sono educati ad essere autonomi, colti e soprattutto capaci di pensare con la propria testa, fatto questo sempre più raro! Scuola austera il D’Oria, ma non autoritaria.

Il Preside si atteggia a burbero, anche con i genitori che farfugliano qualcosa a giustificazione di un ritardo dei loro figli, ma accetta bonariamente, e forse la apprezza, quell’ironia che lo coinvolge nel giornalino della scuola: il Dràgut.

E non dimentichiamo che frequentemente il D’Oria onora le spente cronache cittadine con interventi culturali e dibattiti rivolti sì agli studenti, ma su temi di assoluto interesse e attualità.

Certamente la sanzione per la III C era da evitare (ma sono certo che non era e non è intenzione di tenerla in conto!), tuttavia non accetto che divenga il pretesto per criticare una scuola che ancor oggi si impegna a garantire il primato della cultura e della sapienza.

Purtroppo se penso che oggi si vorrebbe ridurre la scuola pubblica e l’università a una fabbrica di automi assolutamente acritici nel grigiore della loro uniformità, allora in questo senso il D’Oria è fuori tempo ma proprio per questo rappresenta forse l’ultimo baluardo che si impegna per dare ai giovani la capacità di scoprire se stessi esaltandone le personali qualità: difendiamolo prima che sia troppo tardi.

*Ordinario di Meccanica Razionale, nell'Università di Genova

Genova, 17 marzo 1999

[ inizio pagina ]

Il Lavoro - Repubblica Giovedì 25 marzo 1999
Interventi

I migliori di Bampi

Il D'oria all'antica, e proprio per questo ultimo baluardo di una scuola che insegna a pensare con la propria testa! Questo l'eccezionale messaggio promozionale del prof. Franco Bampi, ordinario di Meccanica Razionale all'università di Genova, uomo politico prima della Lega poi di Forza Italia, e padre di due studenti della sezione "A" del liceo D'Oria. Al malcapitato che frequenta un'altra scuola viene da chiedersi: su quale fondamento (scientifico, si intende, vista l'autorevolezza dell'autore) viene formulato questo entusiastico giudizio? Mi pare che il prof. Bampi potrebbe più fondatamente dire che a lui pare che gli insegnati della sezione "A" del liceo D'Oria siano ottimi sotto ogni punto di vista. Ma il modo acritico in cui il giudizio è pronunciato mi sembra che tolga credibilità al suo autore. Probabilmente anche il liceo D'Oria, come tutte le altre scuole, nonostante lo sforzo di alcuni docenti, è complice e vittime del degrado della scuola, con un rischio in più: quello di dirsi "siamo al D'Oria, dunque siamo i migliori".

Liliana Boccalatte

[ inizio pagina ]

Il Lavoro - Repubblica Giovedì 25 marzo 1999
Interventi

Una scuola di rispetto

Ho assistito con disappunto ad una serie di interventi giornalistici che, riportando alla ribalta il problema della scuola, hanno messo sotto accusa con un certo compiacimento esclusivamente il liceo "A. D'Oria".

Ritengo scorretto giudicare un liceo per il singolo caso limite dei due di Fisica (che meriterebbe un giudizio a sé). D'altra parte il brillante successo televisivo degli studenti coinvolti è la riprova del valore della scuola di appartenenza. Invece si è preso spunto da questo episodio per criticare il nostro liceo come scuola antica e superata.

Chi fa affermazioni di questo tipo non sa, o finge di non sapere, che il D'Oria svolge un'intensa attività culturale anche al di fuori dell'orario delle lezioni, facendo incontrare i giovani con personaggi rappresentativi della società, per discutere sui problemi del mondo di oggi. Inoltre la libertà di opinione viene quotidianamente rispettata come si può rilevare dal giornalino scolastico edito dagli studenti: allo stesso tempo si esige quel minimo di disciplina e di comportamento civile necessari in una comunità numerosa.

Tutto questo fino a poco tempo fa non è avvenuto in tutte le scuole pertanto il D'Oria può giustamente rivendicare il rispetto di un istituto che più di altri prepara i cittadini e le future classi dirigenti. Anche per questi motivi mi sento d'accordo con l'intervento su "Il Lavoro"  del 18 marzo del prof. Franco Bampi dell'università di Genova, che per esperienza di padre, ha scritto fra l'altro: "Non ho dubbi che il D'Oria sia una scuola all'antica: per me questo è un merito" e ancora, pensando allo stato attuale della scuola italiana "sarà (il D'Oria) fuori tempo, ma proprio per questo rappresenta l'ultimo baluardo".

Non si può che sottoscrivere queste frasi, visti i risultati, fino ad oggi, della politica scolastica alla quale si richiamano i critici del nostro liceo. Quanto poi alla modernità delle scuole straniere, anch'esse portate ad esempio, basta guardare bene in casa d'altri per scoprire che non è oro tutto quello che luccica.

Mario Canevara
Presidente associazione ex
allievi del liceo D'Oria

[ inizio pagina ]