Repubblica Lunedì 3 giugno 2002L'InterventoBasta lacrime, non si può dipendere solo da Roma[ commento ironico ] Dal segretario del Movimento Indipendentista Ligure riceviamo e pubblichiamo La campagna elettorale è finita: il sindaco Pericu ha avuto uno strepitoso e incontestabile successo e merita i complimenti di tutti. La campagna elettorale è finita, ma i rilevanti problemi economici, denunciati dallo stesso Pericu, sono ancora lì. Dice il sindaco: «Io credo nel detto genovese "chi no cianze no tetta" e quindi piangerò disperatamente...» Ecco il vero grande male di Genova: la completa sua dipendenza dalle scelte del governo romano, il poter fare le cose solamente se il governo romano le desidera e le finanzia a prescindere dalle esigenze e dalla volontà della popolazione genovese e ligure. Nel contesto italiano ed europeo la Liguria e Genova sono assolutamente marginali; sono convinto che non interessino né a Berlusconi, né a Bossi, né a D'Alema.
Siamo in pochi, con molti anziani e con i giovani che non trovano lavoro. Eppure questa terra è stata ricca per secoli e ancor oggi può essere ricca e prospera. Ma occorre che i genovesi e i liguri possano assumere un ruolo eminente nel contesto europeo e mondiale: occorre che la Liguria RI-torni uno stato sovrano e indipendente come ne ha pieno diritto internazionale. Occorre intanto che la Regione recepisca queste istanze nel suo statuto, come richiesto da una mozione approvata a larga maggioranza in Consiglio Provinciale. Al di là del mero dato elettorale, questa è l'unica, vera, grande idea forte emersa in campagna elettorale e in grado di sopravvivere alle alterne fortune dei partiti italiani. Franco Bampi Genova, 30 maggio 2002
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Giovedì 6 giugno 2002
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