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Il Secolo XIX Sabato 25 maggio 2002

Bampi (Mil): «Vogliamo
una Repubblica autonoma»

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Vorrei evidenziare come la diversità del nostro messaggio politico, anche se semplificato, fornisce importanti e forti messaggi. Innanzitutto il M.I.L. non ha voluto fare alcuna propaganda "personalistica" basata su fotografie, santini. Il nostro manifesto è anche riprodotto sull'unico volantino elettorale che riporta sul retro tutti i nomi dei 49 candidati al Consiglio Comunale. In questo modo i Cittadini potranno farsi una opinione nei nostri confronti basandosi solamente sulle idee che esprimiamo, scegliendo liberamente a quale candidato dare eventualmente la preferenza. In secondo luogo proponiamo il "voto disgiunto", invitando gli elettori a votare la lista del M.I.L. (tracciando una croce sul simbolo del M.I.L.) e, a loro scelta, uno qualsiasi degli 11 candidati a sindaco (tracciando una croce sul nome del candidato a sindaco prescelto). Inoltre siamo l'unica lista a candidare 25 donne e 24 uomini. Alle chiacchiere degli altri sulle "pari opportunità", noi abbiamo "fatto i fatti". E mentre gli altri litigano sui capilista, noi abbiamo deciso l'ordine di comparizione mediante un sorteggio (alternando donna-uomo), effettuato da un Notaio. In queste "premesse" ci sono idee forti, proprie della Repubblica di Genova, diverse da quelle degli altri soggetti politici che non vogliono cambiare niente. Dalla richiesta di riavere l'indipendenza della Liguria, ne deriva 'idea più forte: Genova e la Liguria si riprenderanno le responsabilità e le conseguenze la formazione di una nuova classe dirigente

Franco Bampi

Genova, 20 maggio 2002

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