Se i vigili urbani, oggi per legge Polizia Municipale, vengono spessissimo
chiamati con il vocabolo genovese "cantunê" (con l'accento circonflesso che
allunga il suono della vocale) è perché si vuol esprimere loro un affetto,
una stima e una simpatia che solo la lingua genovese riesce a rendere
immediatamente manifesta. Per questo sono dispiaciuto quando vengono
rivolte loro critiche, che pur essendo fondate,
non hanno la Polizia Municipale quale interlocutore.
"I vigili devono fare i vigili", comincia così il pezzo apparso sul
Lavoro-Repubblica di venerdì 23 maggio 1997:
d'accordo, ma il problema è cosa significhi fare i vigili. Per legge, la
Polizia Municipale ha compiti di vigilanza quasi su tutto (dall'osservanza
degli infiniti regolamenti comunali alla tutela dei beni ambientali, al
commercio, alla vigilanza igienico-sanitaria, per citare qualcosa); se un
cittadino segnala che uno zingaro forse ha rubato in un bar, un vigile viene
mandato là, accerta non si sa che cosa, ma deve fare un rapporto scritto.
I vigili sono dotati di un parco auto vetusto e quindi pericoloso; hanno per
macchine da scrivere reperti di vero antiquariato; spesso, per personale
decoro, sono costretti a comprarsi scarpe o berretti, che l'Amministrazione
dà loro in quantità insufficiente; le sezioni sono frequentissimamente mal
tenute e poco accoglienti, sovente per niente funzionali.
Purtroppo per loro, i Vigili elevano anche le contravvenzioni per le infrazioni
al Codice della Strada: in particolare le odiatissime "multe per divieto
di sosta". Ma chiedo: è colpa loro se il Codice della Strada è stato
concepito per città come Los Angeles, con strade larghe e fatte a misura
d'auto, e non per Genova, città dalla grande storia, fatta a misura d'uomo?
E quale responsabilità hanno i Vigili se l'Amministrazione Sansa ritiene
di rimpinguare le casse comunali con sostanziosi proventi da multe per
sosta? E cosa possono fare se assessori allucinati e storditi dal loro
potere hanno deciso di devastare la città con operazioni quali Via Balbi,
Corso Gastaldi e, a seguire, Via S. Lorenzo e la Val Bisagno? La città
necessita di circa centomila nuovi parcheggi: cosa ne possono i Vigili se
il Comune, con gli interventi citati, ne sopprime un numero variabile tra i
mille e i tremila? Sono forse tutelati dal fatto che l'assessore Villa
rassicura che "Quasi tutti i parcheggi soppressi sono irregolari"?
Finiamola di parlare male dei Vigili: loro, con grande dignità, hanno
riempito la Sala Rossa di Tursi protestando col loro eloquente silenzio per
l'arresto di alcuni colleghi, risultati poi ingiustamente accusati da un
invalido fasullo che millantava di essere stato malmenato. Episodi come
questi non devono ripetersi più! Ma è solo restituendo dignità al Corpo
di Polizia Municipale che tutti noi cittadini potremo riavere un "cantunê"
severo, ma amico. E le colpe, quelle vere, diamole a chi le ha: a
questa Amministrazione comunale arrogante e incapace.
Prof. Franco Bampi
Consigliere Comunale di Forza Italia
Genova, 23 maggio 1997
Il Lavoro - Repubblica
Martedì 27 maggio 1997
L'assessore e i vigili: "Ecco come cambierò il corpo"
L’articolo dal titolo "non gettate la croce sul povero cantunê" del Consigliere
Comunale Franco Bampi e pubblicato da "La Repubblica - Il Lavoro" di sabato 24,
mi induce a fare alcune brevi osservazioni.
Il Consigliere Bampi, infatti, con la vis polemica che è nota e con l’abituale
sdegno, indica ai cittadini tutti i responsabili delle difficoltà nelle quali opera
la Polizia Municipale: il Codice della strada pensato per tutta l’Italia e quindi
inadatto alla conformazione urbanistica di Genova, l’amministrazione comunale tirchia
che non mette a disposizione dei vigili veicoli adeguati, il mio collega con delega
al traffico reo di compiere tentativi scellerati di velocizzare il trasporto pubblico.
L’analisi di Bampi, ammesso che tale possa essere definita, appare approssimativa e
superficiale, oltreché non pienamente sincera.
Non sincera, perché Bampi sa bene che l’Amministrazione Comunale sta investendo
per la Polizia Municipale risorse cospicue: nel solo 1996 circa 2,5 miliardi per
apparecchiature informatiche, fax, arredi, veicoli ecc. e nel 1997, tra l’altro,
terminerà la procedura di consegna delle nuove divise e degli accessori agli
appartenenti al Corpo.
Superficiale, perché non dedica neppure un cenno alle possibilità, che è naturale
che esistano, di miglioramento dell’efficienza del Corpo; non avanza alcuna proposta
innovativa, alcuna soluzione ai problemi.
Tutto ciò da parte dell’esponente più autorevole in Consiglio Comunale del maggior
partito di opposizione (Forza Italia).
Le soluzioni, invece, esistono e possono essere trovate, se ricercate con
tenacia e con intelligenza, anche con il contributo dei vigili stessi e delle loro
rappresentanze.
Sono soluzioni organizzative:
1) Una più sistematica programmazione del lavoro in base a priorità definite
dalla Civica Amministrazione, non disgiunta da efficaci meccanismi di verifica
su come il servizio viene svolto.
2) Una diversa articolazione delle sezioni territoriali che, adeguata allo schema
delle nuove circoscrizioni, consenta di impegnare meno uomini nel presidio dei
locali (sedi) pur mantenendo la diffusione nel territorio di numerosi punti di
presenza.
3) Una sistematica rotazione di quota degli agenti nell’ambito dei nuclei
specializzati al fine di incrementare nel Corpo professionalità settoriali elevate
per trasferirle, poi, alle sezioni territoriali e garantire una prima adeguata
risposta alle necessità di intervento che si manifestano nei quartieri (di tipo
ambientale, annonario, di polizia giudiziaria, eccetera).
4) Il ricorso agli ausiliari del traffico, oggi reso possibile dalla legge Bassanini,
vale a dire a soggetti diversi dai Vigili (dipendenti comunali o delle aziende
speciali) che si occupino di alcune infrazioni del Codice della strada (soprattutto
soste e invasioni corsie dei bus), liberando così molti vigili da tali compiti al
fine di poterli impiegare in servizi più qualificati e necessari (nella gestione
del traffico, presidio delle aree pubbliche, tutela del consumatore, repressione
della microcriminalità).
Ma sono anche soluzioni strumentali: tra pochi mesi, per citare un caso, le
sezioni di Polizia Municipale disporranno di programmi informatici, ad esempio per
redigere i rapporti sugli incidenti stradali, che permetteranno di ridurre
sensibilmente le ore di lavoro dedicate ad attività burocratiche e di archiviazione,
consentendo così un maggior impegno al servzio diretto dei cittadini.
Quanto ho esposto sinteticamente sono fatti e idee.
Possono essere non condivisi e quindi discussi, ma sottendono comunque
un serio tentativo di governare i problemi che la città e le nostre abitudini
ci pongono.
Abbaiare alla luna o prendersela con tutti, come fa il Consigliere Bampi, non ci
fa progredire di un centimetro verso il superamento delle attuali difficoltà.
Marco Evangelisti
assessore comunale
alla vigilanza urbana |