Un sinistro accorpamento
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Cornigliano News aprile 1997

Alla fine ci sono riusciti! Implacabili come in ogni regime, i nostri ineffabili amministratori comunali, capitanati e ispirati dall'assessore e pidiessino doc Michele Casissa, sono riusciti a “riformare” le circoscrizioni comunali. Certo, tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale hanno espresso la necessità di rivedere i poteri e i territori delle Circoscrizioni, provvedendo per questo ad accorpamenti. Ma molti, il centro destra per primo, ritenevano che riordinare le Circoscrizioni significasse esaltarne il ruolo, conferendo ad esse maggiori poteri e migliore rappresentanza territoriale. Molti speravano che la politica potesse, almeno una volta, primeggiare trovando in Consiglio Comunale quel giusto arrangiamento che smorza le diversità per esaltare il consenso diffuso. Molti si auguravano che fosse messa da parte la logica spartitoria e partitica secondo cui il miglior riordino è quello che dà i migliori risultati elettorali. Affermo con grande pena che nulla di tutto questo si è verificato. Il Pds, per voce del pedissequo assessore Casissa, ha compreso che promettendo quasi niente a Rifondazione Comunista, chiamando a raccolta anche le parti più sgangherate della maggioranza consiliare, confidando nella deferenza dei Popolari (Signorini escluso), in cerca di visibilità, avrebbe ottenuto il risultato voluto. Un duplice risultato. Primo, eliminare quelle circoscrizioni fastidiose, dalla maggioranza incerta, non necessariamente di sinistra, quali Pegli, Staglieno, Nervi, e consolidare quelle non troppo di sinistra, come Sampierdarena, Marassi, Centro Storico. Secondo, porre i presupposti affinché i maggiori poteri e le maggiori, almeno sulla carta, responsabilità dei Presidenti di Circoscrizione si concretizzino in una posizione reddituale (ovvero indennità pari agli assessori, oltre 4,5 milioni netti al mese) per i funzionari di partito che nel Pds abbondano. Se tutto questo sia squallido o no lo lascio giudicare ai lettori, ricordando loro come era diverso il governo della gloriosa Repubblica di Genova dove il lavoro non mancava, la solidarietà era vera e la burocrazia era al minimo. Allora, di certo, non vi erano funzionari di partito da mantenere.

Prof. Franco Bampi
Consigliere Comunale F.I.

Genova, 6 aprile 1997