«Io, padrone
di casa per immigrati
nel ghetto del centro storico»
La Guardia di finanza mette sotto inchiesta 1.700 piccoli e grandi proprietari
di case del centro storico per irregolarità di vario genere. In via Canneto il
Lungo, in via Pre, via del Campo, vico Untoria, nei vicoli compresi tra la Nunziata
e via Gramsci, in abitazioni «praticamente distrutte» immigrati dormono a decine,
costretti a pagare affitti in nero che, sommati, fanno la fortuna del loro padroni
di casa. Cosa sta succedendo nel centro storico? Per una volta a parlare è uno dei
maxi-proprietari finiti sotto indagine: ha 45 anni e 25 appartamenti. Chiede
l'anonimato: «So già che qualcuno potrebbe farmela pagare anche se sono in regola».
E lui a raccontare quello che non si vede camminando dentro l'ex ghetto ebraico
della città antica. Quello che si decide nelle aste in tribunale a colpi di
offerte: «Due mesi fa, un magazzino zona Maddalena, prezzo base 9 milioni, se
l'è aggiudicato un anonimo per la cifra di 25 milioni». Magazzini che, poi, si
riempiono di immigrati.
Parla uno dei
proprietari di
immobili fatiscenti
nella città vecchia:
Nei miei alloggi,
dice, non vuole
venire nessun altro |
Costa sta succedendo?
«Succede che stanno comprandosi interi edifici del centro storico più
degradato».
Chi?
Finanziarie, grossi capitali ufficialmente senza nome, rappresentati da
avvocati. Così poche mani stanno rastrellando immobili su immobili».
Come fanno?
«I rappresentanti legali si presentano, offrono una cifra, poca roba,
comunque convincente quando si tratta di ruderi... E l'affare è fatto. Io ho
detto no. Altri hanno ceduto».
Qualcuno ha fiutato il business negli angoli più
malconci?
«Il business non è sfruttare gli extracomunitari. Questo lo fanno i signori
delle zone "bene" della citta che hanno alcune case in vico Croce Bianca e
all'incasso degli affitti delegano altri. I grandi proprietari non hanno l'interesse
a correre rischi».
Qual è il vero business allora?
«L'affare arriverà, ne sono certo quando una finanziaria si muoverà con tanti
soldi e deciderà di acquistare e ristrutturare tutto. Le prime avvisaglie ci
sono già».
E i rischi di affittare in nero?
«Se sono morosi non hai la possibilità di imporre niente per contratto. Se
invece pagano, la Finanza può facilmente incastrarti con banconote segnate».
Lei lo fa?
«No. Solo contratti concordati».
Perché gli immigrati non trovano casa fuori dal centro
storico? Problemi di razzismo?
«In parte direi di intolleranza e ignoranza. In parte i proprietari non affittano
perché gli extracomunitari non danno garanzie per il pagamento del canone e
perché, spesso, prima di lasciare la casa te la distruggono. La procedura di
sfratto dura almeno un anno e gli inquilini stranieri conoscono bene la legge.
A me è capitato di dover pagare dei senegalesi per liberare l'appartamento anche
se non versavano l'affitto da sei mesi».
Che convenienza ha allora?
«Nelle mie case non vuole venirci a vivere nessun altro e nessuno le vuole
comprare. Per ora».
Per ora?
«Già. Il vento sta per girare e sto aspettando proprio questo. Quando la
metropolitana e la riqualificazione dei moli saranno terminate, il valore delle
case si alzerà come è successo altrove».
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Nei
magazzini del centro storico si nascondono i dormitori
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Lei giustifica chi pretende canoni in nero?
«Se avessi il coraggio 10 farei anche io, non lo approvo ma capisco chi lo fa».
Nelle sue case quanti inquilini vivono?
«Io vieto il subaffitto ma la legge consente loro di ospitare familiari. Cosa
devo fare: il delatore? Quando la polizia arriva è costretta a sfondare i portoni.
Le porte di casa ma poi chi me le ripaga?».
Lei quanto guadagna adesso?
«Tre milioni al mese circa detratte le tasse e le spese che sono tantissime.
Quelle di amministrazione ordinaria e straordinaria sono più care di Albaro».
Come risolvere il problema delle case per immigrati?
«Io sono pronto a dare tutte le mie case in gestione al Comune (che è
proprietario di decine di immobili sfitti nel centro storico) se si facesse
garante del pagamento degli affitti».
Se invece qualcuno le proponesse l'acquisto?
«Basta che mi offrano il 20 per cento in più del valore catastale e glieli
vendo subito tutti. E so che presto o tardi succederà».
Graziano Cetara
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