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Gazzettino Sampierdarenese
Anno XXXIII - N. 7
30 settembre 2005
Preoccupazioni per i disagi
dovuti ai lavori e per la perdita d’identità della nostra delegazione
Il metrò a San Pier d’Arena:
ci scrivono moltissimi lettori
La proposta di allungare la metropolitana fino a San Pier d’Arena e Cornigliano,
quale preludio della sua continuazione verso tutto il Ponente cittadino, ha suscitato
numerose reazioni nei nostri lettori. Non potendo, per ragioni di spazio, pubblicare
tutte le lettere giunte in redazione, tenterò di fare una sintesi. Gli argomenti
centrali delle lettere sono tre. Primo: la metropolitana è un mezzo di locomozione
che porterebbe sicuri vantaggi alla nostra delegazione e alla città. Secondo: grande
preoccupazione per lavori che, una volta iniziati non si sa quando finiscono e che,
se mal programmati, comporterebbero disagi enormi per la delegazione e per il traffico
che da qui deve necessariamente passare. Terzo: San Pier d’Arena, ormai, è percepita
solo come luogo di transito per il Ponente e per la Val Polcevera: da qui un diffuso
sentimento di delusione e di sfiducia che qualcuno possa davvero interessarsi della
nostra delegazione e delle sue “reali” problematiche.
È mia opinione che, con qualche distinguo che farò, le posizioni espresse siano
condivisibili. Diciamo subito che il grande vantaggio della metropolitana non è
quello di essere sottoterra, ma quello di essere in “sede propria” fuori dal
traffico: questo fatto garantisce tempi certi di percorrenza ed è il grande strumento
che può davvero ridurre il traffico privato. Vengo agli altri due punti. Io sono un
inguaribile ottimista e per niente aderente a “o partîo do maniman”, composto da
coloro che si lamentano sempre ma che nulla fanno per contribuire alla soluzione
dei problemi, qualunque essi siano. Per questo ho piena fiducia che si possano
programmare i lavori del metrò (non necessariamente sotterraneo) seriamente, riducendo
i disagi, senza tagliare magnolie, con fermate comode e funzionali alla riduzione
del traffico privato. Circa il terzo punto, molto sta nell’atteggiamento di noi
abitanti di San Pier d’Arena. Se scenderemo in strada a passeggiare, se parteciperemo
numerosi alle varie occasioni d’incontro che ci vengono offerte, ad esempio dalla
Circoscrizione, se ci daremo da fare per rendere viva la nostra delegazione utilizzando
pienamente l’offerta commerciale presente nel tessuto viario cittadino e sollecitandone
della nuova, insomma se faremo tutto ciò che ci viene in mente per far vivere San
Pier d’Arena, essa vivrà. Perché un fatto è certamente vero: la perdita dell’identità
non è colpa di altri, ma di chi accetta passivamente di perderla.
F. Bam. [Franco Bampi, ndr]
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