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Il Giornale
Martedì 27 dicembre 2005
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LA LETTERA
Come mai la Repubblica di Genova
non lasciò ai posteri
un teatro?
Ho letto l'articolo del 18.12 e mi sembra
che il libro Pinocchio si adatti ai vari personaggi che hanno preso posizione
sul nome del teatro ed in particolare: 1) Gatto & Volpe: Luigi Cola-Ezio
Chiara, (in realtà Chiesa, ndr) 2) Pinocchio: Franco Bampi.
In tutte le epoche certi monumenti vengono «storicizzati» e tramandati
ai posteri con il nome di chi era regnante in quel periodo e così abbiamo
l'arco di Tito, l'arco di Traiano, l'anfiteatro Flavio etc. etc. Il Re Carlo
Felice di Savoia era figlio dei suoi tempi, dopo la restaurazione del 1815
e prima dei moti in tutta Europa del 1848;le monarchie di allora pensavano
che, chiusa la parentesi napoleonica, l'orologio potesse tornare indietro
ante 1789 ma era così in tutta l'Europa, Francia inclusa. Il fatto che
durante il regno di Carlo Felice furono realizzati sia il teatro a Genova
sia la strada Nord-Sud della Sardegna per collegare Sassari a Cagliari non
può essere negato, al di la del comportamento non democratico del Re in
un'epoca in cui non esistevano Statuti, Costituzioni etc. etc. Se l'obiettivo
degli assessori (in realtà consiglieri regionali, ndr) è chiaro,
quello di F. Bampi lo è assai meno in quanto dovrebbe chiedersi come mai la
Repubblica di Genova non pensò a lasciare ai posteri un teatro, come mai il
Mil esiste solo a Genova
e non ad esempio a Venezia che ebbe una sorte analoga dopo il congresso di
Vienna che ridisegnò tutta l'Europa, dove gli stati più forti la fecero da
padroni su quelli più deboli. Infine l'Alleanza Monarchica mi sembra un....
Rotary Club fuori del tempo e dello spazio; forse è un movimento che va bene
per alcune importanti storiche ricorrenze al Pantheon od ad Altacomba. Gli
storici possono valutare i tanti lati positivi dei rapporti tra i Savoia e
l'Italia come quei lati negativi che nel corso dell'800 hanno consentito loro
di mantenere il ruolo ma poi arrivò il referendum del 1946 e fu Repubblica.
Mario Lauro
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