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I diciannove Comuni annessi:
le Delegazioni
I diciannove comuni aggregati a Genova nel 1926 ebbero origini altrettanto
remote ed incerte di quelli aggregati nel 1874: per qualcuno di essi (Quarto,
Quinto, Sestri, Borzoli, Cornigliano, Pontedecimo) si può risalire ad un'origine,
o più probabilmente ad un potenziamento, legati alla viabilità romana. Dopo
lunghi secoli di vita all'ombra della Repubblica di Genova e poi del capoluogo
della Provincia, lo sviluppo delle attività industriali in Valpolcevera e
cantieristiche a Sestri, nonché la nascente moda delle villeggiature balneari
avevano fatto - fra la fine dell'Ottocento e il principio del Novecento - di
alcuni di essi delle vere e proprie cittadine ( al censimento del 1921 Pegli e
Bolzaneto superavano i 12000 abitanti, Voltri i 15000, Cornigliano sfiorava
i 20000, Sestri e Rivarolo si avvicinavano ai 30000 e Sampierdarena addirittura
superava i 50 mila); tutti erano, comunque, in fase di incremento di popolazione
secondo moduli di sviluppo diversi, determinati dalle diverse situazioni
locali.
Entrati a far parte di Genova, i diciannove comuni subirono nel tempo sorti
diverse: tre non furono per nulla modificati nell'estensione del loro territorio
(e sono i già citati Sampierdarena, Cornigliano e Voltri), cinque furono fusi
(Nervi - S. Ilario Ligure - Quinto al Mare e Pontedecimo - S. Quirico in Val
di Polcevera); due furono aggregati al «suburbio» (Apparizione e Quarto dei
Mille); due furono smembrati e aggregati a delegazioni confinanti (Bavari e
Borzoli); sette furono modificati nell'estensione del loro territorio con
ingrandimenti (Bolzaneto Molassana, Pegli, Rivarolo Ligure, Sestri Ponente
e Struppa) o diminuzioni (Prà). Tutti quelli non smembrati e non aggregati
nell'area suburbana assunsero la denominazione di «delegazioni» in quanto negli
ex comuni continuarono a funzionare gli uffici municipali locali, «delegati» ad
espletare le attività di loro competenza territoriale come uffici staccati del
comune di Genova.
Per la precisione, in un primo momento tutti e diciannove i comuni annessi
furono considerati «delegazioni» senza variazioni territoriali; le modifiche che
dovevano portare ad un assetto duraturo furono graduali: secondo quanto si desume
dalle tabelle dei dati statistici pubblicati mensilmente dal Comune sulla rivista
«Genova» (che, nel periodo immediatamente successivo all'ingrandimento, si chiamò
«La Grande Genova») nel marzo 1927 fu soppressa la delegazione di S. Ilario
(aggregata a Nervi); nell'aprile fu smembrata quella di Borzoli (suddivisa tra
Sestri e Rivarolo) e fu soppressa quella di S. Quirico (aggregata a Pontedecimo);
nel maggio dello stesso anno Quinto subì la stessa sorte di S. Ilario, mentre
Molassana e Struppa furono riunite nella delegazione di Valbisagno. Nell'anno
successivo Apparizione e Quarto entrarono a far parte - come s'è detto -
dell'area suburbana e Prà fu aggregata a Pegli. Nel 1932 Prà fu ricostituita e
Bavari entrò a far parte della Valbisagno, Nel dopoguerra (1946) la delegazione
di Valbisagno fu scissa in Molassana e Struppa, con la conseguente ripartizione
del territorio di Bavari fra l'una e l'altra.
Al termine di questo processo di variazioni si rileva che modifiche sostanziali
si ebbero solo nei casi di Bavari, il cui territorio fu suddiviso fra le delegazioni
di Molassana e Struppa secondo una linea di confine che va da forte Ratti a Ligorna
lungo il rio Rumà, e di Borzoli il cui territorio fu suddiviso fra le delegazioni
di Sestri e di Rivarolo secondo una linea di confine lungo la costa che va dal Bric
Rocca dei Corvi alla via Cristo di Marmo.
Struppa, Molassana, Sestri, Nervi e Pontedecimo videro così accrescere
sostanziosamente il loro territorio, mentre Rivarolo ebbe un incremento minore
avendo dovuto cedere un buon lembo del suo antico territorio a Bolzaneto (area di
Geminiano), con spostamento del confine lungo il rio Tageli e poi lungo la linea
segnata dalle località Gabbia, Bruciate, Campi, Rovere fino a forte Puin. Minori
furono le variazioni fra Pegli e Prà, la prima delle quali incorporò l'area di
Castelluccio precedentemente appartenente alla seconda, con spostamento del
confine lungo la via al Piano delle Monache e poi lungo la via Scarpanto.
La differenza fra l'area dei comuni e quella delle delegazioni corrispondente
è data dai kmq. 17,504765 (superficie di Apparizione e di Quarto) aggregati,
come s'è visto, all'area del «suburbio».
Nessuna variazione fu operata nel 1952 nell'area dei diciannove ex comuni, e
nel 1969 si ebbe la già citata modifica nel territorio dell'antico comune di Bavari:
la parte di esso a Sud della linea sorgenti rio Rumà - sorgenti rio Ciappa fu
staccata dalla delegazione di Struppa e aggregata al quartiere Borgoratti -
Apparizione - San Desiderio - Bavari, mentre il restante rimase alle delegazioni
di Struppa e Molassana, secondo i vecchi confini. Sempre nel 1969 Nervi assunse
la denominazione di Nervi - Quinto - S. Ilario. Per quanto riguarda la spartizione
del vecchio comune di Bavari c'è da notare che l'attuale linea di confine, per i
motivi già accennati a proposito dell'area dell'ex comune di Apparizione, non si
presenta del tutto razionale in quanto viene a separare nuclei abitati, quali
Serra di Bavari e Montelungo, che hanno sempre avuto stretti legami.
Tratto da E. Barozzi, Evoluzione storica dei
confini nel comune di Genova, "Le compere di San Giorgio", Rivista
della Camera di Commercio, 4 fasc., 1975.
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