[ Indietro ]
Il Secolo XIX
Giovedì 7 agosto 2003
LETTERE
C'è riviera e riviera
[ replica ]
Da qualche anno a questa parte uno spettro si aggira per gli Atlanti geografici:
la cosiddetta "riviera romagnola". Non solo. Ora lo spettro, come tale
inconsistente per natura, è oggetto di una campagna propagandistica perlomeno
inquietante. Che, come spesso accade in Italia, non deve avere nulla di spontaneo
ma certamente avrà radici in forti appoggi politici e in grossi motivi di
"businnes". Infatti solo la ragion di stato permette alle zone
geografiche di cambiare ufficialmente nome... Il termine "riviera",
i Romagnoli se lo sono accapparato da pochi anni e ne hanno fatto tesoro.
Prima, di Riviera (con la R maiuscola) ne esisteva giustamente una sola, oggi
totalmente ignorata dall'informazione ufficiale come se facente parte di un
altro Paese o improvvisamente inghiottita dalle acque: la Riviera Ligure.
Queste Riviere le conosco entrambe, essendo nato qui e avendo fatto il
militare là. Ma la disinvoltura con la quale i Romagnoli sfruttano il sacro
termine è davvero ridicola: una specie di interminabile palude con un mare
basso, torbido e sporco, con un caldo umido e piovoso d'estate e un clima
infernale d'inverno, quando si trasforma in un deserto lunare coperto di
ghiaccio e la nebbia impedisce di vedere la riga tratteggiata in mezzo alla
strada. E quella sarebbe una riviera?
Sono mai stati a Punta Chiappa, si sono mai tuffati dalla scogliera di
Mulinetti? E le Cinque Terre? E i limoni, le palme e le àgavi nel Parco
di Nervi? E il profumo dei pitosfori a maggio, e le bougainville, e le
mimose che fioriscono nelle giornate terse e azzurre dell'inverno? E i
ristorantini di pesce all'aperto? E i vaporetti che tornano a Camogli al
tramonto, e le immersioni subacquee nell'abisso blu, pieno di pesci e polpi
di tutti i tipi?
Loro non hanno e non sanno nulla di tutto questo. Pensano che tutto si
riduca a quel pantano rossiccio che si ostinano a chiamare mare, alle loro
mega-discoteche con le risse e le pasticche, alle mode alimentari dei palestrati
da spiaggia. Di Riviera preferisco godermi la mia, quella vera, quella che ha
fatto dire a una mia amica piemontese: "Ma voi che bisogno avete di
andare in vacanza?".
Alberto Terrile
alskar@tin.it
[ Indietro ]
|