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Il Secolo XIX Martedì 4 aprile 2000

NEL SETTECENTO

La città era una fortezza

Alla fine del Settecento Genova era considerata dagli esperti una delle più munite fortezze d'Europa. La fama si fondava, in particolare, sulla doppia cerchia di mura (del Cinquecento e del Seicento) che proteggeva la città sia sul fronte marittimo sia su quello terrestre, consolidato, quest'ultimo, da un'imponente catena di forti. Le mura antiche, o mura urbane, costruite nel XVI secolo si sviluppavano, lungo il mare, dal Molo Vecchio alla Porta San Tommaso lasciando fuori il Palazzo del principe Doria, a Fassolo. Di là salivano a Monte Galletto, raggiungevano Castelletto e, includendo la Villetta Di Negro e l'Acquasola, scendevano alla Porta dell'Arco (rimpiazzata oggi dal Ponte Monumentale) e proseguivano, a levante del Colle di Carignano, sino alla foce del Bisagno.

La cerchia seicentesca partiva invece dalla radice del Molo Nuovo (cioè dalla Lanterna) e attraverso una possente serie di bastioni e di cortine con fossati e terrapieni, saliva dal livello del mare sino al forte Sperone, per scendere poi lungo la dorsale del Castellaccio e dello Zerbino sino al Bisagno. Da Borgo Incrociati alla Foce il tracciato delle Mura Nuove coincideva con quello della cerchia cinquecentesca. Nel complesso, la cinta difensiva era lungo 19 chilometri ed era armata con 148 cannoni di cui molti piuttosto antiquati.

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