Zeffirelli e le voci di Genova
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Sabato 9 febbraio 2002 il «Corriere della Sera» pubblica un interessante articolo firmato dal regista Franco Zeffirelli il quale, citando le violenze che Firenze subì a opera dei re savoiardi, si dichiara contrario al rientro dei Savoia in Italia e conclude, quasi parafrasando il prof. Rebora,

che almeno ci risparmino di passare da Firenze.

Martedì 12 febbraio Michele Cucuzza, conduttore della trasmissione su Rai 1 «La vita in diretta», tratta del problema del rientro dei Savoia invitando, tra gli altri, Zeffirelli.

DI GENOVA NESSUNO PARLA
NESSUNO RICORDA NIENTE !!!

Per questo io ed altri abbiamo mandato alcuni e-mail a Cucuzza esponendo le ragioni di Genova.

[ Bampi ] [ Della Rupe ] [ Lumachi ] [ Patri ]


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Franco Bampi

Mercoledì 13 febbraio 2002, ore 8.18

Caro Cucuzza,

ho seguito ieri 12 febbraio la parte della sua trasmissione "La vita in diretta" relativa al rientro dei Savoia in Italia. Per questo volevo segnalarle la FORTE avversione a tale rientro che è viva nel popolo genovese cui i Savoia hanno fatto tanto, troppo male. Nulla è l'episodio ricordato dal maestro Zeffirelli, rispetto ai danni morali e fisici che i Savoia hanno fatto a Genova. E, pensi un po', Emanuele Filiberto propone di comprare il Genoa! Lo stesso oltraggio che subirono i fieri popoli meridionali quando i patrioti borbonici furono chiamati con disprezzo dai Savoia "briganti".

La invito quindi a consultare il mio sito http://www.francobampi.it/liguria e in particolare la pagina http://www.francobampi.it/liguria/contro_ge.htm#rientro dove potrà trovare i più recenti interventi apparsi sulla stampa genovese (quelli televisivi, pur numerosi, non sono documentati).

Ringraziandola per l'attenzione, sono disponibile a qualunque contatto (tel. cell. 349-.........).

Con cordialità
Prof. Franco Bampi - liguria@francobampi.it


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Gregorio Della Rupe

Mercoledì 13 febbraio 2002, ore 12.08

Egregio Sig. Cucuzza,

vorrei far presente quanto gli ex (per fortuna) sovrani d'Italia hanno fatto alla città di Genova. I signori Savoia dopo aver per anni cercato di impossessarsi di Genova e riviere con la forza e gli inganni (congiura dei Vachero), riuscirono a strappare al Congresso di Vienna nel 1815 la nostra città ed il suo territorio all'indipendenza che avevamo da ben 700 (settecento) anni!!! Dopo questa già di per se infamante pagina di storia, la famiglia sopraccitata provvedeva in seguito a far porre a sacco la città dai bersaglieri di Lamarmora nel 1849. Non contenti di ciò pensarono bene di regalare Nizza (città natale di Garibaldi) alla Francia (tanto era Liguria...) e successivamente di annettere anche amministrativamente intere porzioni di territorio ligure al LORO Piemonte (Vi siete mai chiesti come mai Novi ,Cabella, Parodi ed altre cittadine pur avendo il toponimo LIGURE siano in provincia di Alessandria?).

Che tornino, ma che no rompan o B....!!!!!!

Cordiali saluti
Gregorio Della Rupe - grdellar@tin.it
GENOVA


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Fulvio Lumachi

Mercoledì 13 febbraio 2002, ore 12.15

Caro Cucuzza,

sono riuscito a seguire, pur di fretta perchè al lavoro, uno stralcio della sua trasmissione "La vita in diretta", che ieri parlava del rientro dei Savoia in Italia.

Vorrei gentilmente farle presente il mio punto di vista in merito. Per quanto mi riguarda personalmente credo che la disposizione appunto transitoria della nostra costituzione sia una cosa che non regge i tempi, che fa ricadere delle colpe dei padri sui figli e quindi non civile, frutto di una mentalità passata e anacronistica. Che dei cittadini italiani non possano rientrare nel loro paese, a prescindere da qualsiasi punto di vista politico si veda la questione, è una cosa indegna.

Ma, e qui parlo come Genovese, i Savoia rientrino come liberi cittadini, perché male ne hanno fatto tanto.

Genova, la mia città, è stata depredata, derubata della propria indipendenza di stato sovrano, allo stremo delle sue forze dopo secoli di orgogliosa fama e potenza internazionale. A Genova e ai Genovesi non è mai stato chiesto, dopo questo furto culturale e storico, se avessero riconosciuto i nuovi regnanti imposti con la forza e la violenza, in barba ad ogni elementare norma di diritto internazionale. E questo grazie ai Savoia.

La storia, caro Cucuzza, mi rendo conto che è raccontata come è raccontata, e sono sicuro che tanti, tantissimi Genovesi stessi, non sanno queste cose.

Ma queste cose sono accadute davvero. E i responsabili hanno nomi e cognomi.

Quindi benvenuti, bentornati Savoia, come cittadini italiani. Che questo esilio è una vergogna. Ma come privati cittadini e senza quel grande clamore.

La ringrazio per l'eventuale attenzione che vorrà dare a questo mio punto di vista e le confermo la mia stima professionale e umana.

Grazie
Fulvio Lumachi - fulvio_lumachi@libero.it
Genova


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Pierluigi Patri

Mercoledì 13 febbraio 2002, ore 23.11

Caro Cucuzza,

l'attività giornalistica impone di stare con la notizia sugli argomenti di attualità ed è quindi comprensibile che Lei abbia dedicato un servizio al rientro dei signori Savoia. Ritengo, però, sia doveroso ricordare sempre le colpe di cui questa "vil razza" si è macchiata.

I morti di Cefalonia, ricordati da Ciampi, sono sulla coscienza di quegli individui savoiardi che tradendo l'alleato - seppure discutibile - ne hanno determinato la sua vendetta mentre loro - i sigg. Savoia - si davano alla fuga di fonte al nemico (ex-amico).

Nessuno ricorda che i Soldati, mandati inutilmente a morire durante la 1° guerra mondiale venivano fucilati quando, stanchi e decimanti per demenziali ordini di attacco contro le difese dell'Esercito di S.M.I. Francesco Giuseppe, si rifiutavano di uscire: venivano fucilati per codardia di fronte al nemico! Alla stessa condanna, anzi qualcosa di peggio, avrebbero dovuto essere sottoposti i vigliacchi Savoia quando, 8 settembre 1943, sono scappati senza alcuna scusante.

Un'ultima considerazione che riguarda la mia Terra. In sintonia con quanto ha scritto il Regista Zeffirelli (che non li vuole vedere a Firenze) dico che quella gente farebbe meglio a starsene distante anche da Genova visto il cialtronesco e criminale comportamento avuto nei nostri confronti: non solo non hanno consentito ai Liguri di decidere con un plebiscito se accettare o meno l'annessione al regno di Sardegna - illegalmente stabilita al Congresso di Vienna - ma hanno avuto anche la sfrontatezza omicida di massacrare Genovesi inermi nel 1849 per mano del sicario La Marmora. Le rappresaglie delle SS suscitano, comprensibilmente, tanto raccapriccio ed oggi si vuole processare Friedrich Engel, ex-comandante delle SS in Liguria; perché, magari durante la Sua trasmissione, non sottoporre i savoiardi ad un "processo" storico per il loro comportamento di biechi occupanti (non solo a Genova ma anche nel Regno della Due Sicilie)?

Credo che nei confronti di quegli individui non valga nemmeno il principio per cui le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli visto - tra l'altro - le contraddittorie dichiarazioni messe in luce da servizi televisivi mandati recentemente in onda da un'altra rete televisiva: cialtroni e falsi erano i progenitori, tali e quali sono i savoiardi attuali (il lupo perde il pelo ma non il vizio, scusandomi con i lupi per averli associati ai sigg. Savoia).

RingraziandoLa per l'attenzione porgo distinti saluti.
Pierluigi Patri - pierpat@iol.it

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