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La Repubblica ???

Lettera inviata a La Repubblica e mai pubblicata

Le dichiarazioni del Prof.Assereto

Genova, 23 novembre 2008

Ho letto, veramente meravigliato, quello che ha scritto il Prof. Assereto a proposito della targa che il Comune di Genova scoprirà mercoledì prossimo: "L'annessione del 1814 è il frutto delle scelte che vennero fatte dai patrizi genovesi che decisero di mangiarsi la loro sovranità negli anni precedenti, quando si schierarono dalla parte di Napoleone...". Questa "notizia storica" è tutta da dimostrare. Ma ammettiamo che sia vera. E allora? Perché dei "patrizi" avrebbero preso una decisione, si deve "condannare" tutto un popolo a "non avere più la sua indipendenza" che aveva da più di 700 anni? Se fosse valido questo ragionamento, non dovevano più restituire nemmeno l'indipendenza all'Austria, perché la sua classe dirigente l'aveva "consegnata" alla Germania di Hitler. Invece è importante quello che il presidente del governo della "rinata" Repubblica di Genova scrisse al suo delegato al Congresso di Vienna il 12 novembre 1814: "...il governo, sull'interpello del sottoscritto e dopo un maturo esame, ha deliberato che non desistiate, per qualunque minaccia o lusinga, dal reclamare l'indipendenza e l'integrità del Genovesato, che la sola violenza, tanto più e sì giustamente detestata dalle altre Potenze contraenti, ha potuto torre a una nazione, la cui indipendenza è tanto antica quanto quella di parecchi e più rispettabili Stati d'Europa...". E il 26 dicembre 1814 il legittimo governo della Repubblica di Genova emise il famoso "proclama" con il quale non accettava le decisioni del Congresso di Vienna di annettere la Liguria al regno di Sardegna, per non ledere i "diritti imprescrittibili" della Patria Ligure e, responsabilmente, per evitare un bagno di sangue, chiedeva ai cittadini di non usare, per il momento, "mezzi inutili e funesti", con una "intatta fiducia nella Provvidenza Divina che non abbandonerà mai i Genovesi".

Vincenzo Matteucci
presidente M.I.L.-Movimento Indipendentista Ligure.

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