[ Indietro ] La Repubblica Domenica 23 novembre 2008"Quel testo è infelice..."
|
"Capisco la necessità di |
«Bisogna distinguere - spiega Assereto -. L'annessione del 1814 è il frutto delle scelte che vennero fatte dai patrizi genovesi che decisero di mangiarsi la loro sovranità negli anni precedenti, quando si schierarono dalla parte di Napoleone. A guerre finite, quando i vincitori di Bonaparte ripresero il controllo, furono puniti i vecchi nemici e l'annessione rientra quindi in questa logica. Che giusta o sbagliata che sia non ha nulla a che vedere con le vicende del 1849».
Che sono certamente gravi.
«Eccome - conferma Assereto -. Si può dire che la "porcata" dei Savoia e la repressione del La Marmora è una delle pagine più brutte della storia sabauda, e ricordarlo con una targa o in qualsiasi altro modo è un atto di verità sacrosanta. Ma con il 1814 non c'entra nulla».
Poi lo storico si sofferma sul Mil. «Bampi - dice - è una persona simpatica, sicuramente uno studioso, ma di fronte a certe richieste del suo Movimento, come lo spostamento della statua di Vittorio Emanuele da piazza Corvetto, non mi può certo avere tra i suoi sostenitori».
Secondo Assereto certe forzature non sono salutari. «Penso che chiunque voglia riscrivere la storia fa sempre un po' di paura e lo vediamo in tempi recenti con riletture di eventi ben più recenti di quelli risorgimentali». Certo con la targa di Corvetto il Comune e il Mil ottengono una sorta di record, perché erano probabilmente decenni che non si commemoravano fatti del Risorgimento. «Questo è sicuramente vero - continua Assereto -. Bisogna dire comunque che Genova ha probabilmente il numero di strade e piazze intitolate ad eroi del Risorgimento e della resistenza più alto d'Italia».
Ma le motivazioni secondo lo storico sono diverse. «Genova nella storia della Resistenza riveste un ruolo particolare, come tutti sanno è stata l'unica dove i partigiani hanno ottenuto la resa dei tedeschi. Mentre tutti questi eroi del Risorgimento hanno sicuramente il sapore della ripicca e del rancore nei confronti dei Savoia».
Come reagiranno i genovesi di fronte alla targa? «Non penso - conclude Assereto - che se ne accorgeranno in molti».
(m.p.)
[Marco Preve]
I giardini in cui sarà posta la targa
[ Indietro ]