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Il Secolo XIX - Edizione di Savona
Mercoledì 4 novembre 2006
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"A Campanassa" suona per l’unità dei liguri
L’articolo apparso sul Secolo XIX del 1° novembre ultimo scorso dal titolo
“Dialetti contro, Savona dichiara guerra a Genova” merita
da parte mia qualche riflessione.
Infatti, stando al titolo e anche a qualche altro dettaglio del servizio, sembrerebbe
che la Società che ha sede nella Torre del Brandale abbia promosso una sorta di “sfida”
con la città della Lanterna.
Va detto che la storica Associazione savonese “A Campanassa” è una delle fondatrici
della Consulta ligure delle Associazioni culturali, un organismo nato per rafforzare l’unità
dei liguri fondata sul reciproco rispetto, sull’amicizia e sul dialogo; questi i nostri
grandi valori, il nostro “gruzzolo” morale.
Infatti i rapporti interni della Consulta Ligure sono improntati ai più chiari principi
democratici, di fratellanza e di collaborazione, guidati dal solo desiderio di impegnarsi
per lo sviluppo del patrimonio culturale regionale, sia esso di carattere linguistico,
storico e ambientale.
Tutti sappiamo che la parola “dialetto” significa parlata locale, modo di esprimersi di
una località, di un borgo.
Cioè, il dialetto è un idioma parlato in una zona ristretta. La parola dialetto
significa appunto il modo del parlare locale, la maniera di esprimersi in un ambito
territoriale ben definito geograficamente e storicamente. Il dialetto savonese, quindi, ha
caratteri propri, cioè si stacca per tanti motivi dal dialetto genovese.
Ha una sua autonomia, nonostante la vicinanza secolare per motivi di economia e di
storia sociale con Genova.
È veramente imbarazzante che il lavoro di Ezio Viglione, decisamente apprezzabile,
possa aver creato simili spunti polemici.
Mi auguro, pertanto, che “A Campanassa”, abbondantemente citata nel servizio, non
“appoggi” questo annunciato conflitto con Genova, perché verrebbe meno agli impegni
morali assunti assieme alle Consorelle “A Compagna”, “U Campanin Russu”, “Compagnia di
Ventimigliusi”, “Famija Sanremasca”, “Vecchia Laigueglia” e “Vecchia Alassio” il 23
novembre del 1973 davanti al Notaio Poli.
Elmo Bazzano
Presidente della Consulta ligure
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