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Il Giornale

Martedì 22 marzo 2005


L'indipendenza della Liguria è stata «rubata» dai Savoia

IL «sisto» romano depredato dai Savoia

In un articolo apparso su Il Giornale dell’8 marzo 2005, Glauco Berrettoni affronta il tema del «Sacco di Genova» del 1849. Rileviamo subito che il fatto gravissimo, ossia che la città fu abbandonata al «sacco» della soldataglia, non viene neppure citato. Ancor più grave appare poi l’insinuazione che la Liguria dovesse giustamente (?) perdere la sua indipendenza perché «la Repubblica (di Genova) aveva ormai, da tempo, perso ogni slancio politico e culturale». Se questa invenzione, di dubbia democraticità, di togliere l’indipendenza ad una Comunità quando fa qualcosa di «negativo», fosse valida allora occorrerebbe spiegare perché è stata restituita l’indipendenza alla Germania, che ha dato origine al nazismo, e all’Italia che ha dato origine alla dittatura fascista! E non si capirebbe neppure perché il mondo si dia tanto da fare per restituire all’Iraq sovranità e indipendenza, avendo dato origine al violento regime di Saddam Hussein! Fortunatamente, diversamente da ciò che reclama Berrettoni, il diritto internazionale stabilisce che siano i popoli a stabilire il proprio destino e non altri!

Fasullo appare anche l’argomento secondo cui l’annessione del 1815 della Liguria al regno di Sardegna sia «comprensibile» perché a quel tempo occorreva fare uno Stato-cuscinetto nei confronti della Francia. Bisognerebbe allora spiegare perché oggi, che c’è l’Unione Europea e quindi non c’è più alcuna «minaccia francese», alla Liguria non venga restituita la sua sovranità ed indipendenza ( ne ha tutti i diritti internazionali, non essendo mai stata chiamata a votare il «plebiscito di annessione», come invece hanno fatto le altre regioni italiane) per permetterle, come tale, di entrare nell’Unione Europea, esattamente come hanno potuto fare le tre Repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia, Lituania) e tanti altri piccoli-medi Stati indipendenti (Lussemburgo, Malta, Cipro, Slovenia, ecc…), che riescono ad eleggere come minimo 6 parlamentari europei (la Liguria 1) ed a turno hanno diritto di entrare nelle «cariche» direttive europee.

Inoltre, se come afferma Berrettoni, Vittorio Emanuele II intervenne per «acquietare gli Asburgo», ebbene ciò prova e giustifica ancor di più la nostra richiesta di ottenere oggi, che c’è l’Unione Europea, finalmente quella giustizia che la Liguria attende da duecento anni! Alla Liguria, infatti, è stato imposto di «sacrificare» la sua indipendenza, che durava da oltre 700 anni, durante la quale aveva saputo creare una grande Civiltà Ligure con autentici e moderni valori (vedere sito Internet www.mil2002.org cliccando i dieci valori della civiltà ligure). E ciò solamente perché i Savoia hanno deciso di ingrandire il loro regno di Sardegna e, «annettendosi» gli altri Stati, trasformarlo in «regno d’Italia»; e tutto questo, lascia intendere Berrettoni, perché le altre monarchie europee di allora avevano bisogno di uno Stato-cuscinetto come deterrente antifrancese!

Questa annessione violenta è stata anche tragica per il popolo ligure, coinvolto suo malgrado in tutte le vicende dell’Italia; in sintesi: un regime monarchico e poi anche fascista, due guerre mondiali, stupide guerre coloniali ed una guerra civile di Liberazione! Oggi, dopo questa «sbornia nazionalista ed imperialista» che è andata avanti dal 1815 fino al 1945, gli stessi Stati responsabili di tutto ciò, fra cui l’Italia, hanno deciso di fare l’Unione Europea, proprio perché tutto questo non accada più! Ecco perché oggi la Liguria può e deve dire: «Scusate Signori, ma io Liguria, visto che sono stata una delle “vittime” di quei “nazionalismi-imperialismi”, vorrei avere giustizia: restituitemi la “mia” indipendenza, cui non ho mai rinunciato, in modo che anche io Liguria possa entrare, da Stato indipendente, nell’Unione Europea portando i valori della mia plurisecolare civiltà!»

Vincenzo Matteucci
Presidente del Movimento
Indipendentista Ligure

Franco Bampi
Segretario del Mil

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