La Stampa
Sabato 16 maggio 1998
L'Arge propone il progetto di un tunnel a 6 corsie da Voltri a Nervi con 20
mila posteggi
Il traffico? Nascondiamolo sottoterra
L'esempio da Oslo, con una galleria di 45 chilometri
GENOVA. «Gli impianti più pericolosi in assoluto sono quelli atomici
e dove vengono costruiti? Sottoterra. I rifugi migliori e più sicuri
sono sempre stati ricavati nel sottosuolo». Chi parla è l'architetto
Ferdinando De Simone, il rappresentante in Italia della norvegese Eko
System, società specializzata in costruzioni sotterranee fornite «chiavi
in mano» ovvero senza costi diretti per le pubbliche amministrazioni, in
quanto è la stessa ditta a reperire i finanziamenti, in cambio della
gestione degli impianti per un certo periodo di tempo. Ora, dopo alcune
grandiose realizzazioni all'estero, che hanno fatto scuola, la ditta è
stata interpellata all'Arge, l'Associazione della Repubblica di Genova
animata da Vincenzo Matteucci, per un progetto molto particolare: il
collegamento sotterraneo per il traffico veicolare da Nervi a Voltri.
Costo 3 mila e 280 miliardi, con l'onere per il Comune di ottenere la
concessione demaniale (il sottosuolo oltre i 15 metri di profondità è
appunto tutto del demanio, senza frammentazioni di proprietà tipiche
della superficie) e l'impegno da parte della Eko System di rispettare i
costi e i tempi bloccati (5 anni), con fortissime penali in caso di
inadempienza. Si tratterebbe di un tunnel a 45 metri di profondità,
diviso in due gallerie a tre corsie ciascuna, 10 uscite con altrettanti
parcheggi sotterranei di 2000 posti l'uno. In corrispondenza del porto
sono previsti spazi utilizzabili dagli operatori portuali per le merci
deperibili, così pure all'altezza di Voltri e dell'aeroporto. Tra le
caratteristiche più avveniristiche del progetto, il convogliamento dei
gas di scarico in un nuovo sistema di depurazione con filtri
elettrostatici, abbattendo l'inquinamento esterno. A chi obietta che il
sottosuolo genovese è ricco di corsi d'acqua, l'architetto spiega come
la profondità garantisce lo «scavalcamento» dal basso dei rivi. In
quanto al problema delle terre umide, «è stato già risolto con
un'apparecchiatura ad azoto liquido. In pratica le zone bagnate e
pericolanti vengono temporaneamente gelate per poterle scavare come se
fossero roccia e costruire la volt di contenimento della galleria». Il
progetto ha «referenze di lusso»: il palazzo del ghiaccio e campo di
basket di Lillehammer, 5000 posti, interamente sotterraneo (40% di
risparmio energetico per mantenere costante temperatura e umidità, 15
minuti il tempo di evacuazione in caso di incendio, convogliamento dei
fumi dalla parte opposta rispetto alle vie di fuga del pubblico), i 45
chilometri di tunnel sotto il mare di Oslo, i 24 e mezzo del tunnel di
Bergen. L'Arge porta avanti da tempo una battaglia per risanare il suolo
e utilizzare il sottosuolo: lo fece già con il supertreno, sbeffeggiata
nel 96 per poi vedere, l'anno dopo, il varo del progetto di un nuovo
tracciato sotto il Bisagno. «Nel caso del tunnel Voltri-Nervi vi
sarebbero altri vantaggi. Il 70% del lavoro verrebbe a ricadere su
imprese locali e per quanto riguarda i finanziamenti, due sono le vie
percorribili: lo Stato potrebbe mettere a disposizione per due anni i 4
mila miliardi di imposte e dazi che incassa dal Porto, oppure potremmo
ricorrere a un pool di banche internazionali».
Alessandra Pieracci
Tunnel Nervi-Voltri -
Una delle "battaglie" del
M.I.L.
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