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Il Risorgimento |
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I dieci Valori della Civiltà Ligure
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LA REPUBBLICA - IL LAVORO Il nostro 2004 e le glorie del Risorgimento Piero Ottone Sono contento che si parli ormai abbastanza spesso del 2004, anno della cultura, e spero proprio che faremo meraviglie. Nel frattempo, ciascuno dice la sua, e qualche cosa, se mi è permesso, vorrei dirla anch'io. A proposito dell'esortazione di Carlo Azeglio Ciampi, presidente della repubblica, a dare il dovuto rilievo al Risorgimento, a Garibaldi e a Mazzini. Un'esortazione sulla quale vorrei esprimere qualche riserva. Giudicheranno gli storici se Genova, con le sue tradizioni repubblicane, abbia sentito davvero tanto entusiasmo, nella prima metà dell'Ottocento, per l'unità d'Italia. È piuttosto probabile che abbia prevalso tra di noi la delusione per la perdita dell'indipendenza. E le diffidenze verso i Piemontesi, vive in tante parti d'Italia, erano diffuse, credo, anche fra di noi. Ma soprattutto vorrei esprimere la certezza che le glorie del Risorgimento, giustamente affermate da Ciampi come presidente della repubblica, sono glorie molto casalinghe, molto familiari, di cui è comprensibile che andiamo fieri noi italiani, ma che agli stranieri importano poco. I moti risorgimentali altro non furono che il tentativo di risollevare le popolazioni della penisola dalla povertà, dall'ignoranza, dall'arretratezza, attraverso la creazione di una nazione unita e indipendente, avendo come traguardo, come meta ambita, l'imitazione delle nazioni più progredite di noi, unificate tanto tempo prima. Se poi il traguardo sia stato raggiunto, e in quale misura, è un altro discorso. Altre sono le glorie italiane e genovesi, di cui possiamo andare fieri, e risalgono a quegli altri periodi della storia in cui fummo maestri di civiltà. Gli amici d'oltralpe conoscono Dante, Leonardo, Galileo, e vivaddio, Cristoforo Colombo. Chi conosce Mazzini?
Lettera aperta a Piero
Ottone - Comunicato del 2 febbraio 2003 |
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