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800 anni di storia di uno stato che negli ultimi tre secoli aveva abbandonato la guerra come mezzo di politica internazionale ... dove chi era poverissimo poteva arricchirsi e chi era ricco costruiva ospedali e centri di accoglienza per i disperati ... dove i lavoratori erano tutelati ed erano tollerate culture e religioni diverse

 

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Mercoledì 28 luglio 2004

Parolai!

Repubblicano Ligure
repubblicanoligure@yahoo.it


Rigoberta Menchù è una donna guatemalteca. È nata nel 1952 presso l'aldea di Chimel, nel municipio di San Miguel de Uspantàn, nel dipartimento del Quichè situato nel Nord ovest del Guatemala. Nel suo cammino ha molto sofferto e molto lottato per liberare il proprio popolo dall’oppressione, dalla povertà, dal rischio di perdere l’identità. Il Guatemala è un piccolo Paese del Sudamerica in cui da una trentina d’anni si susseguono dittature violente e sanguinarie. Questo si trova scritto su di un sito di sinistra. Ritengo che Rigoberta Menchù svolga un'attività nobile ed ancor più giusta. Mi chiedo però dove sia finita la buonafede di quelle persone, in Italia ed in Liguria che elogiano personaggi così alti e poi in casa propria si comportano in maniera esattamente opposta, infangando così il loro nome. La Liguria venne invasa nel 1805 dalle truppe napoleoniche dopo accordi che a duro prezzo la Repubblica (in un mondo ancora fatto di regni una repubblica!!!) di Genova dovette pagare al "liberatore" Imperator Napoleone. L'unica nota positiva fu il passaggio nel 1797 da repubblica oligarchica in repubblica democratica. Nel 1815 le potenti nazioni restauratrici decisero di cancellaredefinitivamente una Repubblica Democratica per annetterla ad un regno Assolutista, cancellando 800 anni di storia di uno stato che negli ultimi tre secoli aveva abbandonato la guerra come mezzo di politica internazionale, preferendole la diplomazia, la neutralità ed i trattati, dove chi era poverissimo poteva arricchirsi e chi era ricco costruiva ospedali e centri di accoglienza per i disperati (alla mensa dei quali, nei momenti di grassa non mancava il caviale degli storioni che nuotavano alla foce del Bisagno!!!), dove i lavoratori erano tutelati ed erano tollerate culture e religioni diverse. Nessun atto di guerra, nessun atto di sottomissione, NESSUN PLEBISCITO, hanno mai sancito l'unione al Regno di Sardegna, ed una rivolta popolare nel 1849 venne soffocata nel sangue di migliaia di uomini trucidati, ragazze e donne stuprate e bambini squartati da carabinieri e soprattutto bersaglieri al comando del generale Alfonso La Marmora (che sarà poi anche presidente del consiglio).(1) Il MIL, Movimento Indipendentista Ligure ha chiesto al consiglio regionale di riconoscere tutto ciò nello statuto della regione Liguria e non c'è stato un consigliere dei democratici (???) di sinistra o di rifondazione comunista che abbia votato a favore. Questi sarebbero gli uomini dai nobili intenti? Quelli che invitano la grande (e dico grande sul serio) guatemalteca Rigoberta Menchu che come il MIL difende i diritti, la storia del proprio popolo dall'estinzione e dal colonialismo? Dico che siamo un paese di parolai e più ci si avvicina alla vetta del potere e più le cialtronate sono ciclopiche ed invisibili ai più. La Liguria è come la Catalonia, il Kossovo, il Nord Irlanda solo che chi la guida è in malafede, soprattutto chi si fa bello e protettore dei diritti dei popoli (all'estero) e diventa oppressore del proprio popolo. PAROLAI!!!


(1) Nato a Torino nel 1804 e morto a Firenze nel 1878; generale e uomo politico. Entrato nell’esercito piemontese, vi organizzò un moderno corpo di artiglieria, con il quale prese parte alla prima guerra d’Indipendenza. Ministro della guerra nel 1848 con Pinelli e Gioberti, dopo la dura repressione dei moti di Genova riebbe tale incarico e si adoperò, durante i ministeri Cavour, di riorganizzare l’esercito piemontese. Comandante del corpo di spedizione in Crimea (1855) partecipò anche alla Seconda guerra d’Indipendenza. Dopo l’armistizio di Villafranca (1859) divenne primo ministro in sostituzione di Cavour che si era dimesso per protesta. Nel 1860 fu nominato prefetto di Napoli, dove si segnalò per l’energica repressione del brigantaggio. Fu ancora presidente del Consiglio nel 1864/66 con il merito di aver stretto l’alleanza con la Prussia che portò alla Terza guerra d’Indipendenza. Le sconfitte di Custoza e di Lissa lo costrinsero a dimettersi. Dopo la presa di Roma fu luogotenente del re nei territori ex pontifici. Vi consiglio di leggere http://www.francobampi.it/liguria/sacco/guglielmino.htm

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