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Il Sole 24 Ore- Nord Ovest Nel primo trimestre sono state 13mila te richieste rimaste inevase Fotovoltaico, boom di incentivi Fabrizio Lucidi Sommerso dalle domande per ottenere le tariffe che incentivano gli impianti fotovoltaici, il gestore della rete Gse-Grtn non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca. Nel primo trimestre di quest'anno le richieste sono state 16.870. Se fossero state accettate tutte, la potenza installata in tutta Italia avrebbe superato i mille Mw. AL FOTOFINISH Ben oltre i1 tetto fissato dal decreto ministeriale del 6 luglio 2006: 85 Mw all'anno.
Un limite che è rimasto solo sulla carta, perché quest'anno sono stati incentivati impianti
per una potenza di 119.527 Mw. Lo stesso decreto prevedeva infatti l'accoglimento di tutte
le domande correttamente presentate tra gennaio e febbraio. Ma a marzo i solo 3.227 richieste
sono state accolte. Le altre (più di 13mila) sono state rispedite al mittente. I non ammessi
(seppure idonei), che avrebbero voluto installare complessivamente una potenza stimata in 800
Mw, dovranno aspettare l'anno prossimo. «Alla luce della situazione, raccomandiamo che vengano
incrementati e possibilmente eliminati i limiti di potenza incentivabile» raccomanda il Gifi
(gruppo imprese fotovoltaiche italiane). La stella polare è la Germania. Là il settore dà
lavoro a 2omila persone e non esiste alcun limite agli incentivi: ogni due mesi si approvano
impianti capaci di produrre insieme 85 Mw. Una cifra quasi uguale a quella che il nostro
governo riesce a incentivare in un anno. I contributi italiani in conto energia fanno gola a
molti: 44.5 centesimi di euro per ogni kWh prodotto da un impianto di potenza compresa tra 1
e 20 kW, 46 centesimi per kWh nel caso di potenza compresa tra 20 e 50kW, e 49 centesimi per
ogni kWh immesso in rete da impianti tra 50 e l00kW. Si tratta di contributi ventennali,
maggiorati del 10% se i moduli fotovoltaici sono integrati, cioè impiegati come componenti
costruttivi che sostituiscono componenti edilizi tradizionali. Il decreto ministeriale del
28 luglio 2005, che ha dato il via ai contributi in conto energia, è stato una rivoluzione
nella politica energetica: fino ad allora, gli impianti venivano finanziati in conto capitale
con contributi fino al 75% del costo de1l'impianto. Dal 2005, si è passati al «modello
tedesco» dei finanziamenti in conto energia: più si produce, più si guadagna: I risultati si
sono visti subito: da una potenza media installata che era di 3-4 Mw in tutta Italia,
nell'ultimo biennio si è passati a 80 e oltre. Siamo ancora lontani dal Giappone che con
1132 Mw installati detiene la metà della potenza mondiale. E in Europa ci sorpassano Germania,
Spagna e Paesi Bassi. Nell'ultimo biennio, gli impianti nostrani ammessi all'incentivazione
saranno capaci di generare 387,7 Mw; oltre il 60% riguarda impianti compresi tra 20 c 50
kW. Il governo si è posto come obiettivo quello di raggiungere i 500 Mw installati entro il
2012, ma ad oggi la potenza complessiva degli impianti incentivati con il conto energia è di
387,7 Mw: per i prossimi anni, se la legge resterà questa, ci sarà spazio solo per 112,3 Mw
di qui al 2012. Guglielmo Piva, ad ella società ferrarese GreenSolar, è stato uno dei primi
a credere nelle potenzialità del settore: «Abbiamo cominciato con questo business nel 2002.
Al tempo eravamo quattro gatti, oggi invece potrei visitare due fiere sul fotovoltaico ogni
settimana in Europa». Nel 2005 arriva la grande occasione, i contributi in conto energia.
Le richieste sono decine ogni mese, in azienda arrivano di continuo telefonate ed
Puglia in testa alla richieste Domande accettate e potenza in Mw da installare
Fonte: Grtn
Energie alternative pulite - Una delle "battaglie" del M.I.L. |
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